Una svolta nazionale che non arriva, perchè la Piazza di Salvini è piena come i sondaggi, ma la Lega non ha fatto alcuna elaborazione politico – culturale per diventare la Lega d’Italia, piuttosto è una Lega delle Leghe che parla di un’Italia non Patria, ma unione di Comuni e piccole identità contro il nemico dei “poteri a cui stiamo dando fastidio”, come lo stesso leader leghista ha dichiarato.
Ed esclusivamente legata al locale pare ormai essere anche l’alleanza di centrodestra, su cui dalla Piazza del Popolo di oggi non è arrivato nessun chiarimento, mentre continua l’esperimento del Governo Giallo-Verde con tutte le sue contraddizioni in essere e circa il quale anche oggi traspare la volontà di portarlo avanti per cinque anni.
E Fratelli d’Italia non sta a guardare con Giorgia Meloni che passa all’attacco: “Lega, Pd, M5S e Leu bocciano in aula alla Camera l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che chiede di non stanziare fondi per il global compact. Caro Salvini, – dice la Meloni – io non capisco: se in piazza dite che siete contrari al global compact, perche’ in Parlamento votate con la sinistra e bocciate tutte le nostre proposte che chiedono di non aderire a questo patto che spalanca le porte all’immigrazione selvaggia?”.
Doveva essere la manifestazione che sanciva il definitivo abbandono delle pulsioni localistiche della Lega – dice il senatore di FDI, Giovanbattista Fazzolari – e la sua trasformazione in un movimento che pone l’Italia al centro della sua visione politica. Purtroppo questo non è avvenuto. Pochissimi sparuti tricolori in piazza, Salvini che non cita mai le parole Nazione e Patria, l’Italia ridotta a una semplice entità amministrativa, il Ministro Stefani che rassicura gli elettori leghisti sull’autononia. E per finire, niente inno d’Italia a fine manifestazione, probabilmente perché i partecipanti non avrebbero gradito. La destra e i patrioti sono un’altra cosa. Giornata utile per chiarirlo.