Il Consiglio dei ministri lunedì 16 ottobre ha approvato la bozza della legge di bilancio, dando il via libera alla manovra finanziaria da 24 miliardi.
La Legge di bilancio si compone di 82 articoli e si occupa di numerosi e centrali settori della società, da quello della famiglia a quello del pubblico impiego, passando per le pensioni e la sanità.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito la manovra approvata come “Una manovra molto seria, molto realistica. Una manovra che non disperde risorse, ma le concentra su alcuni grandi priorità continuando a seguire una visione che queto governo ha messo in campo dall’inizio del suo mandato.”
La celerità con cui tra l’altro è stata approvata, è una ulteriore dimostrazione “dell’unità di vedute della maggioranza che sostiene il governo”.
Confermate le priorità pre-annunciate
Nonostante un quadro abbastanza complesso, a cui occorre aggiungere anche l’instabilità del contesto internazionale, il Governo è riuscito a confermare i provvedimenti che erano stati varati l’anno scorso, per cui sostanzialmente si è riusciti a prevedere il lavoro sulle stesse priorità.
Famiglie e redditi medio-bassi
La prima di queste priorità è “difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio-bassi.”
Viene confermato per l’intero 2024 il taglio del cuneo contributivo, pari a 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35.000 euro, e a 7 punti percentuali per chi ha redditi fino a 25.000 euro.
“È un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese, che coinvolge una platea di circa 14 milioni di cittadini. È il provvedimento più corposo perché prevede circa 10 miliardi per l’intero anno”, ha spiegato il premier.
A ciò si aggiunge anche un provvedimento che è una sorta di anticipo della Riforma dell’IRPEF. Viene eliminato il secondo scaglione, dunque estendendo il primo scaglione che prevede una tassazione al 23% e che oggi è previsto per i redditi fino a 15.000 euro, fino a tutto il secondo scaglione. Si paga il 23% fino a 28.000 euro di reddito.
“Il beneficio entra in vigore per tutti, cioè è un anticipo di una riforma fiscale, che complessivamente intendiamo portare avanti. Una misura che vedranno in busta paga solo i redditi medio bassi, a conferma del fatto che le poche risorse delle quali disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha maggiormente bisogno”, ha dichiarato Meloni.
Pensioni
Attenzione anche ai pensionati, soprattutto per le pensioni più basse.
Confermata la super rivalutazione delle pensioni minime per gli over 75.
“Interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni di cui non si è occupato nessuno, cioè quelle interamente nel sistema contributivo. Quindi il governo ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso”.
Ape sociale e Opzione donna
“Ape sociale e Opzione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili e con 35 anni, come prevedeva Opzione donna, per le donne”, ha annunciato Giorgia Meloni.
Pubblico impiego
Sempre in tema di sostegno ai salari, un’altra misura riguarda il tema degli aumenti contrattuali del pubblico impiego, con oltre 7 miliardi di euro a disposizione per gli aumenti contrattuali.
Sanità
Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto, destinati tutti ad un’unica priorità, ovvero l’abbattimento delle liste di attesa. Priorità che intendiamo perseguire con due misure: il rinnovo del comparto sanitario e detassazione sia degli straordinari che dei premi di risultato legati a obiettivi di abbattimento di liste di attesa.
Giorgia Meloni ha tenuto anche a precisare che su questo settore ha notato “molte polemiche, sul fatto che avremmo tagliato. Ma quest’anno ci saranno fondi che rappresentano forse il più alto investimento mai previsto per la sanità. Le bugie che ho sentito non rispondono alla realtà delle cose”.
Difesa e sicurezza
Previsto anche il rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza, su cui occorre intervenire, anche in considerazione del fatto che non è più possibile “accettare una realtà nella quale un poliziotto prende di straordinario poco più di 6 euro l’ora, che è meno di quanto prenda un collaboratore domestico.”
Incentivo alla natalità
Altro grande obiettivo sul quale si concentra la manovra è quello relativo alla famiglia e all’incentivo alla natalità.
Oltre ai provvedimenti dello scorso anno confermati, come quello ad esempio dell’aumentato dell’assegno unico e dell’introduzione di un ulteriore mensilità di congedo parentale retribuito all’80%, sono passate altre importanti misure.
In particolare, ci sono 3 ulteriori misure per le quali viene impegnato 1 miliardo: congedo parentale; aumento del fondo per gli asili nido (gratis dal secondo figlio) e decontribuzione per le madri con due figli o più.
“Una donna che mette al mondo almeno due figli in una realtà nella quale noi abbiamo disperato bisogno di invertire i dati sulla demografia, ha già offerto un importante contributo alla società. E quindi lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali e quindi facendo una cosa che non solo aiuta in termini di riconoscimento pensionistico, ma che aiuta a smontare il racconto per il quale favorire la natalità è un disincentivo al lavoro delle donne. Noi vogliamo dire esattamente il contrario. Le due cose possono stare perfettamente insieme”, ha sottolineato il Capo dell’esecutivo spiegando alcune delle tappe necessarie per risollevare l’Italia dall’inverno demografico che sta vivendo.
Lavoratori autonomi
“Anche qui è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi: viene confermata questa misura, e prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi. Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale. Inoltre per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo Irpef a novembre ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno”, ha detto il Presidente in chiusura della conferenza stampa.
Altre misure
Infine, resa strutturale la misura sui fringe benefit, con modifiche per 2024, portando il tetto a 2mila euro per lavoratori con figli mille euro per tutti gli altri lavoratori.
Confermata anche la carta Dedicata a te, una misura che serve a combattere l’inflazione particolarmente per le famiglie più fragili.