Giorgia Meloni è al governo da due anni. Due anni segnati da successi e risultati che nonostante la becera propaganda di sinistra, sono sotto gli occhi di tutti. Numeri e dati confermano che la linea portata avanti dall’Esecutivo è giusta: grazie alle politiche economiche, l’Italia è cresciuta, raggiungendo livelli record in termini di occupazioni con oltre 24 milioni di lavoratori attivi e un tasso di disoccupazione ai minimi storici. A livello internazionale, l’Italia è tornata protagonista, grazie alle politiche del governo Meloni, che hanno rafforzato dei legami con il Mediterraneo e l’Africa. Questi due anni hanno segnato una svolta epocale, grazie a Giorgia Meloni, l’Italia ha recuperato la centralità che merita, determinata a difendere i propri interessi, consapevole e orgogliosa della propria identità.
Gli elogi a Giorgia Meloni e al suo governo arrivano persino dal The Economist, il settimanale di informazione inglese che in occasione dei due anni di governo, ha deciso di celebrare i successi del centrodestra. ‘’Machiavelli sarebbe orgoglioso di Giorgia Meloni” così si intitola l’articolo, che chiama in causa il teorico che più ha conosciuto nel profondo il potere. Un riconoscimento al partito di centrodestra italiano inaspettato, se si tiene conto della sfida, rimasta nella storia, tra l’allora direttore Bill Emott e Silvio Berlusconi.
A dare atto del buongoverno della Meloni è il The Economist, che celebra i risultati ottenuti: “L’economia italiana è cresciuta, anche se in misura modesta.’’ Anche se di crescita modesta non è proprio corretto parlare: La crescita dell’Italia è stata significativa, accompagnata da una riduzione dei tassi di interesse e da una maggiore stabilità sui mercati finanziari. Il 2023 è stato un anno record per la richiesta di titoli di Stato italiani, di cui 425 miliardi sono stati acquisiti da investitori nazionali. Al Sud, sono stati realizzati investimenti senza precedenti, con un aumento della competitività e del sostegno alle imprese locali, in particolare quelle giovanili.
La Premier viene descritta come una “tightrope walker”, una funambola, a sottolineare la capacità, di cui il suo operato è conferma, di andare incontro ai bisogni e agli interessi degli elettori. “Per il momento la realtà è che la Meloni gode di un indice di gradimento superiore al 40%, il doppio di quello del presidente Emmanuel Macron della Francia e del cancelliere Olaf Scholz della Germania. Non male per un primo ministro che si avvicina al punto di medio termine in cui la popolarità dei leader spesso crolla”. Questo apprezzamento dimostra che Meloni ha saputo trasformare le aspettative di chi la vedeva come una minaccia in una solida realtà di governo, capace e pragmatica. A un anno dalla sua elezione, è rimasta fedele ai propri principi, bilanciando tradizione e modernità, sicurezza e crescita economica, difesa dei confini e rilancio dell’identità nazionale.
In particolare, ciò che ha colpito la rivista britannica è stata la capacità di Meloni di adottare una politica estera pragmatica, comprendendo che l’Italia, come uno dei principali beneficiari del PNRR, ha bisogno di rapporti stabili con Bruxelles. Così facendo, ha garantito all’Italia investimenti floridi, riuscendo a mediare per ottenere flessibilità nelle riforme economiche, senza compromettere l’interesse nazionale. Nell’articolo poi, non manca un riferimento alle ultime vicende che hanno visto protagonista la magistratura, contro il trasferimento dei 12 migranti in Albania.
La costanza con cui la premier si sta impegnando nel contrastare i traffici illegali di migranti, sembra essere apprezzata anche all’estero: “Ma ridurre il flusso di migranti attraverso il Mediterraneo è fondamentale per la missione della Meloni”. Meloni è diventata così un esempio di leadership forte e determinata e l’elogio del The Economist, conferma che anche chi la guardava con scetticismo, ha dovuto riconoscere la sua straordinaria capacità di gestione delle sfide complesse che ha dovuto affrontare finora.