Se una persona vale, non c’è ideologia che regga: tra miriadi di attacchi, anche personali, aprioristici, preconcetti, arrivano anche giusti riconoscimenti. Giorgia Meloni gode dell’appoggio di milioni di italiani. Alle ultime elezioni comunitarie, ha ottenuto da sola più di 2 milioni di preferenze. È il leader politico più apprezzato dagli italiani, dati alla mano, dopo Sergio Mattarella, che è Presidente della Repubblica. In altre parole: Giorgia Meloni può contare sul supporto della maggioranza degli italiani e anche da lì trae la sua forza. Non bastano i toni tanto forti quanto insensati usati spesso da opposizioni e pseudo-intellettuali (l’ultima è il gioco di parole tra “Atreju” e “a’ tro…” inventato da Filippo Ceccarelli, editorialista di Repubblica). E in realtà, personalmente, non le servirebbe neppure che tali personaggi cambiassero improvvisamente parere su di lei: insomma, conta più il favore di milioni di cittadini che quello di due o tre professoroni da salotto.
Meloni “persona in gamba”
Malgrado ciò, se qualcuno dell’area radical chic, pur non sposando come normale che sia la parte politica, riconosce pregi della premier, riconosce il fatto di essersi fatta da sola, di essere un leader capace di attrarre e di rappresentare i cittadini, riconosce il valore del primo presidente del Consiglio donna della storia italiana, forse è proprio vero che questa Meloni è una tosta. Sabrina Guzzanti è una apertamente schierata a sinistra. Frequenta i salotti televisivi dai quali nascono perle come quelle di Ceccarelli, come Propaganda Live o Piazza Pulita. Ha votato anche per Potere al Popolo. Insomma, una di sinistra che, in un’intervista rilasciata al Corriere per pubblicizzare il suo prossimo tour teatrale, ha riconosciuto i meriti di Giorgia Meloni, specie nel confronto con quella che era stata chiamata per essere l’anti-Meloni, Elly Schlein, che perde per leadership e capacità di comunicazione. Queste le sue parole: “La presidente del Consiglio mi sembra una persona in gamba, stimata… e infatti già a suo tempo, nei miei monologhi a “Propaganda Live” su La7, la proponevo provocatoriamente come segretaria del Pd, alludendo a tanta roba deludente di questo partito. Con Schlein, il mio intento, ovviamente giocoso, è di aiutarla nella comunicazione che, soprattutto ai suoi esordi, non era molto chiara, in pratica non si capiva niente di quello che voleva dire”.
Questa ideologia ha proprio stufato
Parole che, dunque, lasciano interdetto chi sperava nell’ennesimo sproloquio fatto di odio e di offese gratuite. Invece è arrivato un apprezzamento: Meloni è una “persona in gamba”. Sia chiaro, Guzzanti non ha dichiarato di essere un’elettrice di Fratelli d’Italia, né ce lo si aspetterebbe da lei. Ma è chiaro che, a quanto pare, ammettere le capacità di una persona non costa nulla, ma anzi potrebbe aiutare a creare un dibattito più sano e serio. Più sensato: perché continuare a dire, ad esempio, che la Meloni vuole le donne un passo indietro agli uomini, perdonateci, ma non ha proprio senso.
Guzzanti, nell’intervista, afferma di considerare il teatro “un luogo privilegiato di libertà assoluta”, mentre “per quanto riguarda la televisione, in passato sono stata spesso censurata”. Aggiunge: “Su La7 mi sento libera, ma certamente, rispetto agli anni Novanta, il clima in generale della satira è cambiato, mi pare che ci sia molta omologazione e tutto è più complicato dal punto di vista legale: oggi devi chiedere il permesso per qualunque cosa, ridere è diventato quasi un gesto di sottomissione, nel senso che tutti ridiamo insieme per le stesse cose. Credo che manchi la possibilità di avere un vero pensiero critico”. Il messaggio di fondo: questa ideologia che impedisce di dire la verità se questa è riconoscere i pregi di un avversario politico; questo pensiero woke che impone una visione unica e sceglie di sua sponte quando ridere e quando indignarsi; questa sottomissione voluta da un pensiero legittimato a suon di etichette; tutto questo mondo di censure e di mancate verità, insomma, ha proprio stufato.