L’esperienza di Radio Atreju raccontata da Grazia Di Maggio

Una delle novità più apprezzate dell’edizione 2024 di Atreju, da poco terminata, c’è stata certamente “In Onda”, l’emittente da tutti ribattezzata “Radio Atreju” che, dalla sua frequentatissima postazione, ha trasmesso in diretta via etere non solo interviste e momenti di approfondimento politico, ma anche tanta musica e divertentissima goliardia. Tra i principali animatori dell’emittente il deputato di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda su questa particolare esperienza.

Come è nata l’idea di una stazione radio di Atreju?

L’idea di “Radio Atreju” affonda le sue radici nella lunga tradizione delle radio della destra italiana, che sono sempre state strumenti di controcultura e aggregazione. Tra esse mi viene in mente Radio University a Milano, con un ideatore come Ignazio La Russa. 

Il nostro è un progetto nato dall’entusiasmo di tante persone, a partire da Giovanni Donzelli, Francesco Filini e tutti coloro che hanno contribuito a ideare e realizzare il programma, tra cui Mauro Rotelli, senza dimenticare i tanti che si sono messi in gioco. “Radio Atreju” si è ispirata a quella passione che unisce la destra al racconto della realtà, un racconto diretto, autentico e accessibile a tutti. È stata un’avventura che ha riportato al centro il valore della partecipazione e della voce collettiva.

Nel corso della manifestazione avete ospitato nel vostro studio di registrazione moltissimi ospiti tra deputati, ministri, senatori ed esponenti locali di Fratelli d’Italia. Ci racconta alcuni momenti particolarmente divertenti e/o secondo lei significativi della lunghissima programmazione?

La bellezza di “Radio Atreju” è stata la sua spontaneità. Non avevamo una scaletta pre impostata, abbiamo scelto di lasciare spazio all’interazione e all’improvvisazione, che sono state la nostra chiave vincente. Questo ci ha permesso, insieme ai colleghi Rotelli, Sigismondi e Liris, di creare momenti autentici e coinvolgenti. Tra i più significativi ricordo le interviste che hanno messo in luce non solo il lato istituzionale degli ospiti, ma anche quello umano, con riflessioni personali o  racconti di esperienze vissute che hanno emozionato sia noi che il pubblico. 

Ci sono stati anche momenti di leggerezza e simpatia, ad esempio quando il Ministro del Turismo Santanchè ci ha raccontato il suo menu di Natale oppure quando abbiamo regalato al figlio di David Parenzo la maglietta di Gioventù Nazionale: alcune risposte inaspettate, battute improvvisate e persino piccoli aneddoti divertenti che hanno rotto gli schemi tradizionali delle interviste politiche. Questi momenti hanno reso “Radio Atreju” uno spazio unico, dove politica e umanità si sono intrecciate in modo autentico.

Che risposta ha avuto l’iniziativa quanto a partecipazione ed interesse del pubblico?

Oltre ogni immaginazione! La radio è diventata il cuore pulsante del villaggio di Atreju: un punto di riferimento non solo per chi seguiva nella piazza principale, ma anche per chi ci ascoltava mentre stava pattinando o mangiando ai vari stand. La partecipazione è stata incredibile, con tantissime persone che si fermavano per assistere.

Dato il grande successo, avete intenzione di prolungare l’esperienza anche oltre la festa di Fratelli d’Italia? Potrebbe essere un ottimo modo di comunicare le iniziative del partito, soprattutto alle giovani generazioni…

È un’idea che stiamo considerando con grande attenzione. La radio si è dimostrata uno strumento efficace per raggiungere le persone in modo diretto e coinvolgente, soprattutto i giovani, che cercano un linguaggio meno istituzionale e più immediato. Io sono pronta a dare il mio contributo se si vorrà portare avanti questa esperienza. Penso che “Radio Atreju” possa diventare una piattaforma stabile per raccontare non solo le iniziative del partito, ma anche per affrontare temi di interesse generale, con uno sguardo innovativo e inclusivo verso le nuove generazioni. Un grande potenziale!

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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