Difficilmente i numeri mentono. E le ultime stime diffuse da Frontex, ovvero l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ci dicono che l’approccio rivoluzionario alle politiche migratorie impresso dal governo Meloni, sia a livello europeo che nazionale, sta dando i suoi frutti. Il dato più che significativo riguarda le partenze lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, quella utilizzata dai migranti diretti in Italia dalle coste del Nord Africa. Ebbene, Frontex attesta che nel 2024 lì si è registrato un drastico calo degli attraversamenti irregolari: -70%. E, in particolare, a gennaio il cruscotto degli sbarchi irregolari segna quota 2mila. Segno dell’efficacia del memorandum Ue-Tunisia, fortemente voluto da Giorgia Meloni. «L’approccio italiano che si concentra sulla dimensione esterna dei flussi migratori per contrastare la migrazione irregolare e il traffico di esseri umani fa scuola in Europa e porta a risultati tangibili», osserva la deputata Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione di FdI. Non a caso uno dei punti qualificanti dell’intesa con Tunisi è proprio la lotta alla migrazione irregolare e ai trafficanti di esseri umani, con l’obiettivo di riportare le migrazioni nel perimetro della legalità e scongiurare il dramma delle morti in mare. L’accordo Ue-Tunisia è parte della più ampia strategia costruita passo dopo passo dall’attuale esecutivo. Strategia che passa dalle diverse partnership con i Paesi di provenienza e di transito, domenica il premier italiano è atteso in Egitto con la presidente Von der Leyen, ma anche dal Piano Mattei per l’Africa, dall’inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e da accordi visionari qual è quello tra Italia e Albania.
E proprio l’accordo siglato con Tirana lo scorso 6 novembre sarà al centro del convegno «Accordo ItaliAlbania. Un nuovo modello di cooperazione per la gestione dei flussi migratori», che si terrà domani pomeriggio, presso l’Istituto di Santa Maria in Aquiro. Organizzato su iniziativa dei gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera e al Senato, in collaborazione con l’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia. Grazie a questo accordo, che è costato al presidente albanese Edi Rama la scomunica del Pd, le domande d’asilo di circa 36mila migranti l’anno saranno gestite in centri che sorgeranno in Albania e che saranno posti sotto la giurisdizione italiana. Prenderanno parte al dibattito il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’ambasciatore italiano in Albania Fabrizio Bucci, il costituzionalista Mario Esposito, l’eurodeputato e copresidente di ECR Nicola Procaccini, e il vicedirettore di Libero Fausto Carioti. «La strada tracciata è quella giusta», conclude l’onorevole Kelany che domani introdurrà l’evento.
Felici…ma…arriva l’estate e non demorderanno..guardia alzata ! E fare qualcosa di concreto per le case occupate abusivamente. Grazie !