Dopo l’attentato subito nella località di Butler la notte scorsa da Donald Trump, in Pennsylvania, l’America ha svelato – ancora una volta – al mondo una versione preoccupante di sé, complice anche l’ondata di odio e cancellazione culturale Woke. Quando follia ed ideologia dogmatica incontrano l’uso incosciente delle armi, c’è soltanto da temere il peggio. L’attentatore 20enne, Thomas Matthew Crooks, si era appostato su un tetto a 150 metri dal palco con un fucile AR 45, proprio come un vero cecchino, sparando colpi contro il Tycoon all’altezza della sua testa. Il ragazzo è stato poi ucciso dai Servizi Segreti ed identificato dall’FBI.
La ferita non è grave, come hanno peraltro dimostrato le dimissioni del Presidente americano dall’ospedale. Dopo l’attentato, Donald Trump, si è rialzato sanguinante dal volto a causa dei proiettili, agitando in aria il proprio pugno e pronunciando delle parole verso la folla per dimostrare la propria tenacia ed il proprio coraggio in una situazione becera come quella. Nessuna paura di presentarsi in pubblico, nessun remore per le proprie azioni, l’esempio di un uomo che ha deciso di non arrendersi minimamente al fatalismo della contemporaneità.
L’esempio di chi ha capito quanto sia importante continuare a combattere per difendere la bandiera dei propri padri, perché in un momento storico difficile come questo non si può lasciare nulla al caso o nelle mani di un’amministrazione democratica che non ha la benchè minima idea di come governare precisamente gli USA. La tenacia di Trump si è dimostrato l’ennesimo punto a favore nella campagna elettorale.
Tragico sapere che nella sparatoria due persone si siano sentite male e che addirittura una abbia perso la vita: purtroppo l’uso indiscriminato di armi, specialmente se queste si trovano nelle mani di soggetti instabili.
Aldilà di questo, gli Stati Uniti sembrano essere tornati indietro al XX secolo, quando gli attentati nei confronti dei Primi ministri rasentavano un’eventualità con cui fare i conti: dalla morte di John Fitzgerald Kennedy a Dallas nell’anno 1963, passando per la morte del fratello Robert ( e di molti altri familiari) nel corso del tempo, fino ad arrivare all’aggressione nei confronti dell’attore e Presidente americano Ronald Reagan nel 1981, ove rischiò di perdere la vita dopo essere stato gravemente ferito.
Insomma, un ritorno al passato non proprio gradevole, specialmente considerando che lo stato attuale dell’Occidente è piuttosto delicato ed un fenomeno come quello descritto fino a questo momento rischierebbe di manomettere gli equilibri attuali, già messi alla prova dall’invasione Ucraina e la crisi araba tra Israele-Gaza, il forte impegno bellico dell’Iran e gli attacchi terroristici degli Houthi nel Mar Rosso.
Per descrivere la figura politica ed imprenditoriale di Donald Trump si potrebbe usare un parallelismo sportivo tutto americano: il suo comportamento assomiglia, in termini di paragone, all’esistenza dell’ Eight Ball nella disciplina ludica citata in precedenza. Nelle norme degli yankee match, la palla numero 8 è l’ultima in assoluto ad entrare in buca, essendo la sfera decisiva per la vittoria della partita. Nel linguaggio di strada, invece, la palla del destino rappresenta l’ultimo uomo a restare in piedi nonostante le avversità e le tempeste sociali che si abbattono su di lui.
Un parallelismo che si sposa perfettamente con la sua figura, quella di un uomo che ha deciso di voler difendere la politica reale anche a costo di mettere a rischio la propria persona: un sacrificio decisamente plateale, il quale premia il suo spirito da lottatore sul campo, differentemente da un Biden che a momenti non si ricorda nemmeno quale ruolo stia ricoprendo attualmente a livello nazionale e globale.
Gli incoraggiamenti nei confronti di Donald Trump sono arrivati da tantissimi Premier da tutto al mondo, anche dal Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che avrebbe dichiarato la sua massima vicinanza al Candidato Presidente dopo l’avvenimento.
E’ possibile che dopo questo tragico evento, in tutto il mondo i Leader ed in generale le popolazioni possano iniziare a preoccuparsi per quanto accaduto: altrettanto plausibile che un allarme sulla sicurezza nazionale inizi a diffondersi molto rapidamente. Fosse la volta buona che qualcuno decida di investire coscientemente sulla salvaguardia dello Stato, forti dubbi che questo possa accadere nei paesi europei e nordamericani di stampo liberal-progressisti.
Non bastano i proiettili per mettere a tacere le idee, queste sono dure a morire, così come gli uomini che le difendono: Donald Trump – sotto questo aspetto – si è dimostrato un individuo esemplare. Soprattutto in virtù del messaggio inviato ai propri sostenitori, dichiarando la conferma della prossima tournèe in Wisconsin, incoraggiando chi ha deciso di seguirlo fino a questo momento.