Quando non si sa che dire, si finiscono per dire scemenze. Soltanto che queste scemenze poi diventano “favole metropolitane” e, più trascorre il tempo, e più gente ne parla, e più finiscono per apparire quasi una verità soprattutto quando poi se ne appropriano i social. In realtà sono una vergogna per chi le organizza, e fa in modo che prosperino, e diventino quello che sono fin dall’inizio: sporche calunnie.
“La calunnia è un venticello” si canta in una romanza famosa, ma in realtà spesso è un vento impetuoso, feroce, capace di travolgere la vittima designata e di rovinarle la vita. Un esempio che recentemente ha fatto parlare di nuovo per via del festival di Sanremo e di uno sceneggiato Rai che parte proprio stasera, è la calunnia che colpì Mia Martini, bravissima cantante calabrese, sorella maggiore di Loredana Bertè, voce veramente tra le migliori mai espresse dal canto leggero italiano.
Eppure la carriera e la vita di Mia Martini furono sconvolte e distrutte da una calunnia vergognosa. Secondo i suoi detrattori, Mia portava iella. Una scemenza, certo; una castroneria che qualsiasi persona capace di intendere e volere dovrebbe respingere con fermezza e disgusto, e che però portò Mia Martini a una morte crudele e prematura.
Il caso di cui parliamo oggi, per fortuna, è meno grave di quanto accaduto alla povera cantante, ma non è il primo che si tenta di usare per gettare fango su una brillante politica italiana: Giorgia Meloni. La Meloni ieri sera si trovava in Abruzzo per festeggiare l’elezione di Marco Marsilio a governatore dell’Abruzzo. Soffocata dai microfoni, tentava di rispondere alle domande ma un giornalista tra i presenti la interrompeva. Lei, un po’irritata da tanta irruente maleducazione, se ne usciva con un “ma santa Madonna!” che immediatamente, non si sa bene ad opera di chi, diventava per i titoli di giornali “La Meloni impreca in diretta”.
Apriti cielo. La notizia viene ribattuta praticamente da tutti, e se non fosse che qualcuno ancora un po’ di coscienza la tiene, rimarrebbe per sempre “la bestemmia dì Giorgia Meloni”.
Eppure il video è sotto gli occhi di tutti, e si sente bene quello che dice la Meloni. In più ci sono decine di giornalisti lì accanto, che hanno ascoltato e nulla rilevato. Ma la chiacchiera gira e malgrado le smentite che fanno ampia chiarezza, volete scommettere quanto a lungo se ne parlerà?
Noi, intanto, vi riportiamo la dichiarazione di Enrico Mentana, che per primo ha trasmesso il video incriminato.
Dice Mentana: “Su molti siti anche autorevoli vedo citato un passaggio della nostra diretta della notte scorsa sulle elezioni abruzzesi – ha scritto su Facebook il direttore del TgLa7 – in cui si sostiene che Giorgia Meloni, intervistata in collegamento da Pescara, avrebbe pronunciato una bestemmia. Ma proprio no, se l’avessi sentita sarei doverosamente intervenuto. E anche a posteriori, riascoltando la registrazione, non ne trovo traccia. La Meloni, come tutti i politici, può essere criticata per le sue scelte o dichiarazioni, e anch’io l’ho fatto quando mi sembrava giusto. Ma stavolta non c’è proprio discussione”.