L’Inps conferma la crescita delle assunzioni: l’economia torna a correre dopo il Reddito di Cittadinanza

Ai brillanti dati sull’occupazione pubblicati dall’Istat che hanno fatto registrare anche dei record in fatto di numero di occupati e lavoro femminile, si aggiungono anche i nuovi numeri dell’Inps che, in generale, confermano una buona crescita dei contratti a tempo. Nei primi dieci mesi del 2023 le nuove assunzioni sono state circa 7 milioni, con una crescita che ha riguardato in particolare il lavoro a tempo determinato, il lavoro intermittente e i lavori stagionali. Diminuite nel frattempo le cessazioni dei rapporti di lavoro don un -1% rispetto ad ottobre 2022. Aumentati anche i lavoratori impiegati per prestazioni occasionali, in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e ottobre 2023, inoltre, la variazione netta per i contratti a tempo indeterminato è stata di più di 400 mila unità, in crescita rispetto ai 362 mila dell’anno precedente. Tutti dati che, rapportati con quelli sull’occupazione, danno l’immagine di un’Italia che ha superato il periodo della sterilità lavorativa derivante da anni di bonus e regalie di Stato. Lo sa bene anche Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati: “Questi dati – dice – che si sommano a quelli positivi dell’Istat sull’occupazione, rappresentano la migliore risposta alle previsioni catastrofiche di chi auspicava un fallimento del governo per poter continuare con misure assistenzialistiche, bonus vari che si sono dimostrati fallimentari”.

In altre parole, l’eliminazione del Reddito di Cittadinanza ha dato impulso a una smobilitazione tale che ricominciasse di nuovo a girare la macchina del mercato del lavoro, in difficoltà soprattutto con l’avvento della pandemia. E in effetti i numeri non mentono: il saldo totale registrato dall’Inps è estremamente positivo, +507 mila assunzioni. È per questo motivo che il centrodestra fa bene a rivendicare l’eliminazione del Reddito di Cittadinanza, una misura che ha bloccato il mondo del lavoro per un’intera legislatura, sostituita – per chi ne ha realmente bisogno – con l’Assegno di Inclusione. Gli aiuti alle fasce deboli non sono mancate, in risposta a chi parla di un governo “forte con i deboli”: il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef vanno proprio in questa direzione. “Con Fratelli d’Italia e il centrodestra – dice ancora l’onorevole Tommaso Foti – più aiuti alle imprese e più soldi in busta paga ai lavoratori con il taglio del cuneo fiscale. L’economia italiana – conclude – torna a correre”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Redazione
Redazione
La Redazione de La Voce del Patriota

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.