L’escalation di violenze contro le forze dell’ordine e contro lo Stato persevera in tutta Italia. Gli ultimi fatti di cronaca hanno fatto emergere un clima di odio verso Istituzioni e legalità tutt’altro che sopito. La condanna da parte degli esponenti del centrodestra è stata molto forte: uniti al fianco degli agenti delle forze dell’ordine, che rischiano ogni giorno la vita per garantire la corretta e pacifica fruizione della democrazia per tutti i cittadini. Meno forte, se non addirittura assente in alcuni gravi casi, è stata la condanna da parte degli esponenti di centrosinistra. Il solito: una minimizzazione, probabilmente portata avanti a fini elettorali, che rischia di indebolire la struttura del nostro Stato, che si basa proprio sul rispetto per la divisa. Si è giunti al caso emblematico: il sindaco di Torino avrebbe pensato bene di “omaggiare” uno dei centri sociali più attivi e violenti della Nazione, Askatasuna, con una somma di denaro pari a 100mila euro. Una notizia che ha creato indignazione tra i banchi di Fratelli d’Italia. Ne abbiamo parlato con Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati.
Onorevole, dopo la richiesta di risarcimento danni per un valore di 6,8 milioni di euro da parte delle Istituzioni, il sindaco di Torino ha “promesso” 100mila euro al noto centro sociale Askatasuna per ristrutturare l’edificio da anni occupato. Ci viene da dire: una contraddizione in termini.
«In realtà la situazione è ancora più complessa. È vero quello che voi dite rispetto alla richiesta, da parte dell’Avvocatura di Stato, di risarcimento ad Askatasuna per i fatti che hanno riguardato la Val Susa, fatti di violenza ignobili e gravissimi. Ma il Comune di Torino vuole consegnare ad Askatasuna l’intero stabile che oggi occupa, mentre i 100mila euro sono le risorse che Askatasuna dovrà trovare per ristrutturare il piano terra. Una cifra irrisoria se si considera la grandezza dello stabile, ma allo stesso tempo una cifra che ci preoccupa, perché: da dove verranno questi soldi? Askatasuna, oggi dalle pagine dei quotidiani locali di Torino, dice che saranno frutto di un crowdfunding, di una raccolta fondi, che faranno dei concerti per raccogliere questi soldi. Ebbene, un concerto in un posto illegittimo, senza pagamento delle tasse, senza le necessarie autorizzazioni, senza le norme di sicurezza, è un fatto illecito. Quindi il sindaco non solo si espone di fatto a fianco ai violenti – perché Askatasuna è il centro sociale più pericoloso d’Italia, lo dicono gli esperti – ma addirittura rischia di esporre la città di Torino a ricevere dei soldi che possono essere proventi di attività illecite».
Quindi, alla fine, non si è capito come si auto-finanzia il centro sociale?
«In che modalità si auto-finanzia il centro sociale, questo lo diranno loro. Oggi hanno annunciato, appunto, una serie di concerti. Però, ripeto: concerti in un luogo che non garantisce le norme di sicurezza, concerti che non mi risulta in passato abbiano rispettato tutte le regole che invece, per esempio, un imprenditore deve rispettare per svolgere la medesima attività. Allora: perché lo può Askatasuna, ricevendo peraltro uno stabile e, invece, si utilizza una diversa misura nei confronti di chi ha sempre pagato le tasse e si conferma un cittadino che ama la propria città? Il fatto grave, però, è che lo stesso Comune di Torino, anziché sgomberare lo stabile, lo consegni agli stessi occupanti».
Anche a Bologna il sindaco si è aperto al dialogo con i facinorosi. Sembra quasi che la sinistra voglia solidarizzare con chi fa uso della violenza. Secondo lei, perché?
«È una grandissima responsabilità che si prende il centrosinistra. Anzi, io direi un’irresponsabilità. Un’irresponsabilità nei confronti della cittadinanza tutta. Il perché secondo me è che a sinistra c’è la morte del movimentismo e cercano, quindi, un nuovo consenso all’interno, però, di frange purtroppo estremiste. E questo è un fatto che deve preoccupare tutti, perché nessuno di noi vuole rivedere nelle piazze costantemente l’ideologia della violenza portata avanti da certe frange estreme. Purtroppo lo stiamo vedendo invece negli ultimi mesi e credo che sia anche clima di una sorta di copertura politica da parte di alcuni esponenti politici».
Con i crescenti casi di disordine in tutta Italia, le forze dell’ordine diventano le vittime di un clima di odio esasperato. Di questo passo, crede che possa scaturire un grave problema per l’ordine pubblico e per la democrazia?
«Assolutamente sì. E credo che una parte della sinistra stia costruendo una narrazione contro le forze dell’ordine, delegittimandole. Ma se si delegittimano le forze dell’ordine – mi chiedo – chi garantirà mai la nostra sicurezza? Se un agente deve avere paura di svolgere il proprio lavoro, come fa a garantire la sicurezza dei cittadini? Questa è un’altra irresponsabilità della sinistra, un’altra responsabilità che si prende sulle sue spalle. Per fortuna, il Governo Meloni con Fratelli d’Italia si schiera sempre a favore delle forze dell’ordine. Per questo, abbiamo molto a cuore il disegno di legge sulla sicurezza, il pacchetto sicurezza, che prevede al suo interno delle norme a loro difesa. Noi siamo dalla parte delle forze dell’ordine: non dobbiamo dimenticare che le forze dell’ordine sono innanzitutto le Istituzioni a presidio del territorio, a presidio dei diritti di tutti».