Liste nere del nuovo PCI: il governo vigila sull’escalation antisemita

È massima l’attenzione delle autorità sulle minacciose liste di proscrizione diffuse dal nuovo Pci e puntualmente aggiornate con nomi e cognomi di esponenti politici, imprenditori e giornalisti messi alla gogna con l’accusa di essere “agenti sionisti”. Le cui facce sono poi finite sui cartelli choc agitati in piazza a Milano dai manifestanti pro-Palestina lo scorso sabato.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, interrogato sul punto dai deputati di Fratelli d’Italia, Sara Kelany e Francesco Filini, ha infatti spiegato che è in corso “la valutazione di eventuali profili di rischio a carico dei soggetti e dei titolari delle aziende interessate”. E non solo: la polizia di Stato ha informato l’autorità giudiziaria e sensibilizzato le questure, allo scopo di “acquisire ogni elemento utile allo scopo di impedire azioni improntate alla illegalità” con particolare riguardo alle personalità inserite nella black list del nuovo Pci.

Nel corso del suo intervento in aula, Ciriani ha anche fornito il dato aggiornato degli episodi di antisemitismo che stanno interessando l’Italia: sono 456 le segnalazioni complessive dal 7 ottobre 2023 ad oggi.

Soddisfatti della risposta ricevuta i due deputati FdI con l’onorevole Filini che, in chiosa, ha esortato “la sinistra a dire parole chiare contro queste follie” perché – ha avvisato – quello che sta compiendo “l’antisemitismo di matrice comunista” è “un vero e proprio salto di qualità”.

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