L’Italia che lavora: la rinascita di un settore fondamentale per lo sviluppo economico

Nel Panel dedicato alla discussione sul mondo del lavoro, si è dibattuto sui nuovi impieghi e sul
superamento dell’assistenzialismo e del reddito di cittadinanza, mediante le politiche sociali.

Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha introdotto le tematiche riguardanti le occupazioni.

Le seguenti personalità sono intervenute al congresso per contribuire alla questione:
Marina Elvira Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Walter Rizzetto (Deputato di FdI e Presidente della Commissione Lavoro), Cesare Damiano (già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Maurizio Sacconi (già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Roberto Capobianco (Presidente Nazionale Conflavoro PMI), Carlo Cottarelli (Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani), Luigi Sbarra (Segretario Generale della CISL).

Luigi Sbarra, ritiene opportuno il confronto con il governo Meloni, in quanto il profilo sindacale ha bisogno di essere autonomo e riformista, al fine di risollevare il paese dall’inflazione e dalle altre problematiche.

Secondo il Segretario della CISL, il lavoro va creato prima di essere redistribuito, tramite gli investimenti su competenze, formazione e politiche attive, portando il lavoro laddove ci sono situazioni di disoccupazione.

Marina Elvira Calderone, ha constatato che i piani sul lavoro procedono costantemente, con una tabella di marcia rapida, che favorirà anche l’assegno di inclusione.

Il Ministro del lavoro ritiene fondamentale tutelare le figure femminili e tutelarle nelle situazioni di fragilità, promuovendo il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Fare in modo che la formazione arrivi al singolo, per consentire l’ottenimento di un impiego, è uno dei principali progetti di questo governo.

Cesare Damiano, ritiene che aiutare le persone bisognose sia importante, poiché le diseguaglianze -secondo lui- stanno aumentando qui come in molti altri paesi.

L’ex ministro del lavoro è un sostenitore della concertazione sindacale, ritenendo che l’Italia sia indietro nelle politiche attive.

Damiano è inoltre convinto che la formazione di un individuo sul lavoro debba essere specializzata per conferire alle aziende, la possibilità di assumere una precisa categoria di persone; anche sul taglio del cuneo fiscale, si trova d’accordo con gli attuali programmi del governo Meloni.

Maurizio Sacconi, ritiene che la crisi sia da attribuire all’ambito delle offerte di lavoro, oltre al problema giovanile: secondo l’ex ministro, la pedagogia “del fare” fa fatica ad essere accettata anche nelle università.

L’ex politico cita gli errori della Fornero sui piani pensionistici, che hanno effettivamente creato un disagio ai lavoratori italiani, prolungando le attese degli italiani nel collocamento a riposo.

Roberto Capobianco, ritiene che sia importante l’aumento del fatturato, altrimenti sarà difficile il collocamento degli impieghi, “stendendo il tappeto rosso alle imprese” (Sic).

Secondo il Presidente Nazionale di Conflavoro PMI, è necessario che la situazione salariale cambi, poiché ritiene che molti dipendenti ricevano degli introiti mensili piuttosto bassi ed insufficienti.

Carlo Cottarelli, sostiene che l’idea fondamentale per lo sviluppo sia la premiazione del merito, ma anche il conferimento di una chance per tutti. Secondo Cottarelli, l’ascensore sociale non funzioni correttamente: c’è un forte aumento dell’occupazione, ma una discesa della produzione.

Il Direttore dell’osservatorio sui conti pubblici italiani, pensa che l’attività di investimento delle imprese sia capace di creare nuovi posti di lavoro, trovandosi d’accordo con le idee di Maurizio Sacconi.

Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia, ritiene che ci sarà una grande mobilità nel mondo del lavoro, dovuta agli investimenti nella formazione.

Le offerte di lavoro dopo il periodo pandemico sono cresciute del 91%, questo porta i candidati ai posti di lavoro a considerare anche 3 o 4 posti di lavoro.

Il Presidente della commissione lavoro, ritiene necessario aiutare anche le piccole aziende, con il fine di metterle in condizione di poter applicare un Welfare Aziendale.

L’idea del governo, secondo quanto riportato da Rizzetto, è peraltro necessario regolarizzare la migrazione per inserire chi arriva in Italia, secondo procedure regolari, di trovare un impiego, oltre alla tutela nella sicurezza sul lavoro, per evitare le “morti bianche”.

Il dibattito è stato proficuo, in quanto le personalità presenti, con le dovute differenze ideologiche, hanno avuto la possibilità di confrontarsi su una tematica essenziale per lo sviluppo economico dell’Italia.

Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.