L’Italia di Meloni mette il turbo: macchina governativa pronta per il suo lungo viaggio

“È colpa del Governo”, il leitmotiv usato dalle opposizioni da sette mesi a questa parte.

È colpa del Governo se Damiano dei Maneskin e Giorgia Soleri si lasciano. È colpa del Governo se ci sono i sassi nell'Adige se piove poco, ma anche se piove troppo. È colpa del Governo se Fazio lascia la Rai. È colpa del Governo… è colpa del Governo qualsiasi cosa che in Italia – secondo i soliti noti – non va nel verso giusto.

Ma a questo punto, sarebbe da domandarsi: è colpa del Governo se l'occupazione cresce? È colpa del Governo sei i conti pubblici si riequilibrano? È colpa del Governo se il Pil cresce? È colpa del Governo se le zone alluvionate hanno ricevuto immediato aiuto? È colpa del Governo se in Europa e nel mondo l'Italia viene vista come partner strategico e affidabile? È colpa del Governo se sono state adottate riforme sostanziali per contrastare la violenza sulle donne? È colpa del Governo se l'Italia sta tornando a stare bene?

Ovviamente, sì. È colpa del Governo. O meglio, è merito del Governo.

Perché in questi mesi, sebbene le opposizioni e la sinistra mediatica continuino imperterrite a voler gettare fango, la macchina governativa ha viaggiato e continua a viaggiare bene, alimentandosi con benzina a sufficienza per poter proseguire il suo lungo viaggio.

L'atteggiamento quasi stucchevolmente ostile nei confronti delle forze di maggioranza non ha alcuna connessione con la realtà e con i cittadini, che al contrario riconoscono la bontà del Governo , dandogli fiducia. Una fiducia comprovata dai risultati dei sondaggi, che vedono Fratelli d'Italia primo partito del Paese. Una fiducia che, soprattutto, deriva dal fatto di lavorare e di lavorare bene.

I giudizi positivi crescono, non per qualche fortuita congiunzione astrale o per qualche vento a favore, ma grazie ad un serio e ad un impegno costante per risollevare l'Italia dallo Stato in cui ha versato negli ultimi decenni a causa di una malamministrazione che invece di pensare al bene del paese ha preferito giochi di palazzo che potessero garantire il successo in tempi di elezioni.

I provvedimenti adottati finora hanno prodotto e stanno producendo dei risultati tangibili e percepibili dalla popolazione, dall'aumento dell'occupazione alla maggiore tutela per i lavoratori, dal Pil in crescita al sostegno per le famiglie e i soggetti più vulnerabili.

Non ultima, la questione Europa. Sebbene molti abbiano provato a giocare sul PNRR quale gravissima mancanza ed errore italiano, in realtà i fatti hanno dimostrato come l'organo esecutivo europeo sia pronto ad un confronto sereno con il nostro Paese. A ciò si aggiunge la nuova geografia europea che Meloni è riuscita a realizzare, inserendo l'Italia a pieno titolo tra Germania e Francia, facendo divenire il nostro Paese, di fatto, la terza potenza che più conta in UE.

I pronostici che davano il Governo per spacciato sono stati insomma ribaltati, tanto che anche all'estero numerosi quotidiani hanno dedicato pagine e pagine al “fenomeno Meloni”, dovendosi ricredere su tutte quelle previsioni apocalittiche che tanto propagandava e desiderava la sinistra. Quotidiani autorevoli che, una volta toccato con mano la concretezza e la serietà dell'esecutivo italiano, sono quindi dovuti tornare sui propri passi, quasi scusandosi di non aver concesso almeno il beneficio del dubbio. Il Times, il Guardian, Le Figaro e il Financial Times. Tutte queste testate non hanno potuto che confermare il buongoverno e l'efficacia del nuovo metodo governativo adottato in Italia.

“Stiamo smontando il racconto di una destra autoritaria, e stiamo dimostrando, in Italia e fuori dai confini nazionali, che esiste una destra credibile, affidabile, capace di governare e che raggiunge risultati che altri non raggiungono”, ha detto .

Forse è proprio questo che fa storcere il naso alla sinistra, e non poco, che ad oggi può contare solo su qualche paginetta di Vogue o sui Queerpride per avere un po' di visibilità e consenso.

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