Lo scontro che spacca i 5Stelle, Grillo contro Conte: “Simbolo, nome e doppio mandato non si toccano”

Non si placa lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Dopo il 9,99% preso alle ultime Europee il Mago di Oz (come lo chiama Grillo) prova a dare una scossa al Movimento Cinque Stelle in evidente crisi. Finiti i tempi del “tutto gratis” che hanno scassato i conti pubblici, Conte senza più nulla da promettere si concentra sull’Assemblea Costituente dei pentastellati che si terrà ad ottobre: “Un esperimento di democrazia partecipativa mai realizzato in Europa da una forza politica”. Non si fa attendere la risposta del fondatore Beppe Grillo che sul suo blog attacca Conte e prova a delegittimarlo: “Simbolo, nome e doppio mandato non si toccano”.
Che Grillo e Conte non si sopportino è risaputo, gli stessi parlamentari pentastellati non lo nascondono, ormai le opportunità di scontro sono diverse, indimenticabile l’attacco di Grillo dopo le elezioni di giugno: “Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo, ha vaporizzato il M5s”. Parole chiare, Conte non è in grado di guidare il partito che ho creato, lo sta affondando, inaccettabile che ora provi a cambiare i cardini statutari, la svolta riformista se la può tenere: il messaggio non tanto velato recapitato da Grillo.
L’ex premier però vuole diventare il leader indiscusso del Movimento 5 Stelle, mettendo in disparte il fondatore, perciò il contrattacco via social non è tardato ad arrivare: “In passato il simbolo è stato cambiato più volte, è stata cambiata anche la regola del doppio mandato: ricordate la regola del mandato zero? Non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da due, tre, quattro, cinque persone va tutto bene e non va bene quando invece è la comunità degli iscritti, nell’ambito di un processo costituente così coinvolgente e coraggioso e rivoluzionario”. Conte in sintesi vuole rivoluzionare il partito del “Vaffa”, senza preoccuparsi troppo dell’opinione di Grillo, il quale reputa simbolo, nome e regola del secondo mandato “pilastri non negoziabili”.

Parlamentari pronti alla fuga

All’interno del Movimento c’è la corrente favorevole a Conte rappresentata dal capogruppo alla Camera Francesco Silvestri che attacca Grillo: “È solo la sua opinione, da noi i dogmi non esistono”, e la corrente favorevole al fondatore: “Parole sante”, sostenuta dall’ex ministro Danilo Toninelli, ora indipendente dopo aver lasciato il partito. Chi rivuole Grillo al comando ha lasciato i palazzi (Morra, Raggi, Villarosa i più noti), mentre chi è rimasto fa parte del cerchio magico di Conte, colui che secondo il comico vuole trasformare i 5 stelle a sua immagine e somiglianza, tradendo il Movimento delle origini. Quel cerchio magico di cui non fanno parte parlamentari illustri che sembrerebbero in uscita dal partito, si vocifera una decina tra deputati e senatori che fuggono dall’avvocato del popolo per trovare fortuna in altri lidi, come fatto dal senatore Antonio Trevisi, passato a Forza Italia, esempio di un malcontento crescente dei grillini della prima ora, del M5s dei meetup per intenderci.
Si sa, due galli nel pollaio non possono starci, vedremo chi l’avrà vinta tra il comico e l’avvocato e se il vincitore riuscirà a far rientrare la crisi di fiducia interna ed esterna nei confronti del Movimento.

Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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