Lo studio. Fratelli d’Italia conquista i giovani italiani.

Fratelli d’Italia? È il «partito più amato dai giovani italiani». L’effetto Giorgia? «Non poteva non coinvolgere un fronte generazionale che – al di là della falsa narrazione sui nostri ragazzi – non chiede sussidi di Stato ma, al contrario, è molto attento al tema del merito».

A stabilire tutto ciò è Monitor Italia, il consorzio demoscopico di Dire-Tecnè, che per primo ha testato l’effetto della riforma costituzionale del voto ai diciottenni per il Senato. Il risultato è plastico: a guidare la classifica dei partiti preferiti da chi si recherà alle urne per le prossime Politiche è FdI: primo movimento politico nella fascia 18-21, con il 23%. Addirittura più di due punti avanti il primato registrato nel voto totale, con il 20,6%.

Un boom che non sorprende Carlo Buttaroni, analista e presidente di Tecnè: «Non è una ventata. È il segnale profondo che in Italia sta qualcosa sta cambiando – spiega alla Voce del Patriota –: quello di FdI e della sua leader è un evento molto forte».

Il dato del partito della destra balza ancora più agli occhi per una serie di motivi: a partire dal fatto che nel 2018 un giovane su due aveva votato 5 Stelle mentre FdI era ferma al 4,4% su scala nazionale.

Oggi è tutto capovolto: i 5 Stelle per Tecnè sono “stimati” solo dal 9% dei giovani italiani mentre il partito della Fiamma attrae in maniera coerente tutte le fasce della popolazione, con un effetto “junior” destinato a diventare un traino anche per il futuro.

Lo spiega così Buttaroni: «FdI è un partito che sta mettendo radici. E quando il trend si sedimenta a partire dalla fascia giovanile significa che il ciclo di vita del consenso è destinato a essere lungo». Il segreto di questa avanzata? Di certo la capacità attrattiva di Giorgia Meloni fra i giovani: «Il fenomeno Giorgia ha un ruolo importante», conferma l’analista.

«Dai giovanissimi, grazie anche al fatto di aver creato un immaginario con la “generazione Atreju”, viene vista come alfiere di una visione del mondo che sa declinare però con un linguaggio contemporaneo e con un’ottima presenza social».

Portabandiera di valori tradizionali ma anche di una rivoluzione del merito: «Esatto. In tanti si sorprendono del crollo verticale dei grillini fra l’elettorato più giovane: io no, perché il “mito” del reddito di cittadinanza non ha retto alle sfide del presente. I ragazzi oggi chiedono libertà di poter intraprendere la loro vita. E la destra interpreta meglio questo istinto vitalista».

Grazie al prezioso anello sociale e politico che lega FdI a chi si sta affacciando alla vita pubblica, la leadership del presidente dei Conservatori europei si rafforza come inteprete di un progetto interclassista organico e genuinamente rappresentativo: «Giorgia Meloni, del resto, viene percepita familiare da tutte le fasce di età: abbiamo raccontato l’exploit fra i giovani, ma lo stesso vale per i coetanei quarantenni – che rivedono in lei un percorso di affermazione nella coerenza –.

Per le persone più grandi, poi, è la figlia che un po’ tutti vorrebbero avere: passionale, studiosa e mai fuori posto. Una donna che non si risparmia: come le italiane di sempre».

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