Lo Voi, nuovo caso: invia poche carte (e in ritardo) alla commissione d’inchiesta sul Covid

Lisei aveva inoltrato la richiesta alla Procura lo scorso 11 novembre. Lo Voi ha risposto soltanto mercoledì, ma mancano tanti documenti su Arcuri e Zingaretti

Oltre all’iscrizione di Giorgia Meloni e altri ministri nel registro degli indagati per il rimpatrio del comandante libico Njeem Osama Almasri, e oltre al processo fallimentare di Matteo Salvini sul caso della Ong Open Arms, il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ne ha combinata un’altra. Questa volta il tema di fondo è il Covid, o meglio i lavori della commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Meno di due settimane fa, in commissione è arrivato Domenico Arcuri, all’epoca dei fatti commissario straordinario contro la diffusione del virus nominato da Giuseppe Conte. Su di lui gravano ancora parecchi punti interrogativi, circa la compravendita dei dispositivi di protezione individuale, le mascherine: l’ipotesi è che Arcuri abbia privilegiato aziende cinesi che fabbricavano mascherine non idonee e anzi talvolta dannose per la salute dopo aver stracciato il contratto per la fornitura da parte di un’azienda laziale i cui dispositivi avevano già ottenuto l’ok di alcuni enti. Ma cosa c’entra, in tutto questo, Lo Voi?

Troppi documenti non forniti

Lo Voi entra in gioco quando Marco Lisei, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della commissione d’inchiesta sulla pandemia, invia al procuratore una richiesta ufficiale per alcuni documenti: Lisei chiese “atti e documenti dei procedimenti penali a carico del dottor Domenico Arcuri per fatti commissivi o omissivi attinenti all’esercizio delle sue funzioni di commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, nonché atti e documenti dei procedimenti penali a carico di soggetti facenti parte della struttura commissariale e di soggetti che hanno avuto rapporti giuridici con la medesima, per fatti commissivi o omissivi attinenti all’emergenza”. Ma non solo: Lisei chiese anche le copie di “procedimenti penali a carico dei ministri pro tempore per la salute per fatti commissivi o omissivi attinenti alla gestione e/o alla prevenzione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-Cov2” e quelli “aventi ad oggetto fatti commissivi o omissivi, a chiunque ascritti, comunque connessi alla gestione e/o alla prevenzione dell’emergenza sanitaria”. Una richiesta chiara, alla quale non è seguita una risposta altrettanto esaustiva: perché Lo Voi, secondo quanto appreso da La Verità,ha risposto a Lisei con materiale a dir poco scarno, che comprende soltanto la richiesta di rinvio a giudizio di Arcuri e degli altri imputati, ma nulla riguardo ad esempio i contratti con i tre consorzi cinesi destinatari di 1,2 miliardi di euro in cambio 850 milioni di mascherine. Ai commissari, a quanto pare, non è dato sapere nulla neppure sui test svolti sulle suddette mascherine, sugli accertamenti della Guardia di Finanza sulle provvigioni, sugli intermediari.

Tutto ciò avviene in spregio a quanto previsto per le commissioni d’inchiesta che, avendo a disposizione gli stessi mezzi di indagine propri della magistratura, possono fare richiesta all’autorità giudiziaria di documenti importanti al fine di trovare la verità. E, dettaglio non trascurabile, in grandissimo ritardo: Lisei ha inviato la richiesta a novembre, il giorno 11; Lo Voi ha risposto solo mercoledì scorso, con due mesi di ritardo e soprattutto soltanto dopo la prima audizione di Arcuri. Ci sarebbero ancora altre lacune, ad esempio sul procedimento per traffico di influenze che vede coinvolto Luca Di Donna, vicino a Giuseppe Conte, o sulla vicenda delle mascherine pagate dalla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti e mai arrivate a destinazione. A pensarci, tutte coincidenze un po’ insolite: l’unica arma a disposizione della commissione è la verità, e celarla non è un buon servizio reso ai cittadini.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

1 commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.