Esiste un odio che possiamo chiamare anti-cristiano? C’è chi, usufruendo del buonismo che ci ha resi ciechi quando si tratta di difendere la nostra cultura, cerca di sopraffarla e di distruggerla? Se pensiamo alla stagione degli attentati terroristi da parte dei fondamentalisti islamici in Europa, non è possibile non avvalorare tali tesi. Stagione che comunque non si è mai fermata, malgrado gli attentati siano di più modeste dimensione rispetto a dieci anni fa e non attirano, non a ragione, la stessa attenzione da parte dei media e del mainstream. Si può dire, forse esagerando, forse no, che siamo in una guerra che non abbiamo voluto ma che non vogliamo combattere, che stentiamo persino a riconoscere: c’è chi dall’altra parte del mondo, ma neppure troppo distante da noi, cerca di indebolirci con le cosiddette guerre ibride, con le quali si vorrebbe anche cancellare l’impianto culturale su cui si basano le nostre società occidentali e che, lo si riconosca o no, le ha rese più rispettose di altre.
I dati: 2444 crimini in un anno. Profanazioni, incendi, violenze
L’Oidac, l’Osservatorio sulla tolleranza e le discriminazioni contro i cristiani in Europa, ha svelato le cifre dell’odio anti-cristiano in 35 Paesi europei esaminati: nel 2023, i dati parlano di 2444 crimini d’odio anti-cristiano, in aumento rispetto al 2022. I dati molto probabilmente sono anche sottostimati perché soltanto pochi Paesi (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra e Galles) hanno una classificazione ad hoc riservata a questo tipo di discriminazione. Per tutti gli altri Stati, invece, certi atti vengono considerati come semplice vandalismo, sottostimando il carattere discriminatorio di chi agisce. La maggior parte dei crimini riguarda beni, specie chiese e cimiteri che vengono profanati. Ma non mancano anche le aggressioni fisiche verso persone: si tratta di circa il 10% del totale. È stato anche registrato un omicidio.
Tra i Paesi più colpiti ci sono quelli del centro-nord europeo: la Francia, la Germania, l’Inghilterra. Proprio quei Paesi che hanno subito più pesantemente i flussi migratori o che hanno lasciato che le loro politiche migratorie fossero espansive. L’aumento è record a Berlino: gli atti contro i cristiani sono aumentati del 105% in un anno. In Francia i casi sono stati più di mille. In Italia i crimini registrati dall’Oidac sono stati 65. Ma nessuno parla di cristianofobia.
L’Oidac ha fornito i dati sul tipo di violenze: “Le forme più comuni di violenza – si legge nel report – sono state vandalismo (62%), inclusi molti casi (24%) che hanno coinvolto atti di profanazione, nonché incendi dolosi (10%), minacce (8%) e violenza fisica (7%). Inoltre, nel 2023, OIDAC Europe ha anche registrato 1 caso di omicidio, 7 casi di tentato omicidio e un totale di 68 attacchi a persone con pregiudizi anticristiani. In termini di violenza fisica, i convertiti al cristianesimo di origine musulmana sono particolarmente vulnerabili”. Si legge inoltre che “dei casi documentati da OIDAC Europe, in cui è stato possibile stabilire i motivi o il background degli autori (69), la maggior parte degli attacchi aveva un background islamista radicale (21), seguito da motivazioni antireligiose (14), di sinistra radicale (13) e altre motivazioni politiche (12), alcune delle quali erano collegate alla guerra in Ucraina”.
Il pericolo dunque c’è: c’è chi vorrebbe distruggere la nostra cultura, chi cova odio contro la nostra religione e la nostra cultura. Un pericolo che sottovalutiamo, di cui non si parla abbastanza. I cristiani non possono pensare di non difendersi soltanto perché sono in maggioranza: l’Europa, per essere davvero forte, dovrà ricordare la sua storia, la sua provenienza. Dovrà difendere le sue radici cristiane, e non rinnegarle.
Non c’è solo l’Islam che vuole sottometterci da sempre: la perdita dei valori ha fatto peggio di secoli di persecuzioni! L’Europa di oggi ha accantonato i suoi ideali e tutte le libertà sono subordinate ai giudizi dei deviati! L’accusa ridicola di «omofobia» pesa come una spada di Damocle e agisce come una censura! I crocefissi vengono rimossi in nome del laicismo e la blasfemia si traveste da ironia! Poi gli atti sacrileghi che – secondo i dati ufficiali – sono in aumento! Mi è rimasta impressa una notizia recente dell’incendio in una chiesa dell’Avellinese in cui si praticavano esorcismi, avvenuta lo scorso 29 settembre, giorno di San Michele Arcangelo: coincidenze?
Purtroppo facciamo finta di non vedere e quando si cercherà di prendere provvedimenti sarà troppo tardi. L’odio nei nostri confronti è sempre esistito, ma noi in nome dell’accoglienza indiscriminata, voluta dalla sinistra, facciamo finta di nulla!