Un nuovo caso si aggiunge alla già nutrita lista di cani deceduti in circostanze anomale per mano dei cosiddetti “dog sitter”. Questa volta il grido di allarme si alza dalla provincia di Treviso e precisamente da Villorba, dove la proprietaria di due bassotti aveva affidato alle cure di una “dog sitter” i suoi cani e al momento della restituzione le è stato comunicato che la femmina era morta ed era stata cremata e il maschio versava in condizioni pietose. A seguito della pubblicazione della notizia altri due proprietari hanno denunciato la morte dei propri cani per mano della stessa ragazza che, presso l’abitazione dei genitori aveva approntato una pensione per animali. In questo caso a morire in circostanze misteriose sono stati un Bull Dog Francese, e per ultimo a giugno un Golden Retriever. Interverrò nelle opportune sedi per fare luce su questa vicenda ed accertare ogni responsabilità dei soggetti coinvolti. Sono ormai troppi i casi di morti accidentali e sospette durante gli affidi ad improvvisati “dog sitter”.
Attualmente in Italia non esiste una regolamentazione su questa attività di custodia degli animali ed è sicuramente arrivato il momento di definire un percorso formativo e certificato per lo svolgimento di una professione che non può più essere lasciata al caso. E’ mia intenzione lavorare ad una proposta di legge che vada in questa direzione, oltre che sollecitare la riapertura del caso descritto presso gli organi competenti”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Eliana Longi, componente della Commissione Bicamerale Ecomafie e membro dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.