Ogni tanto compare una notizia che non si capisce subito come interpretare, se in modo positivo o negativo. Prendiamo ad esempio il problema dell’ONU e del rischio che a Ottobre possa non pagare gli stipendi… è un male? Per i dipendenti – poveri loro – sicuramente sì, ma se tutto ciò dovesse significare che l’inutile carrozzone delle Nazioni Unite possa essere finalmente chiuso, con l’enorme risparmio di mezzi che significherebbe per tutte le nazioni che pagano, ebbene, ci sarebbe solo di che gioire.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, nasce il 24 ottobre del 1945 sulla scia della vecchia Società delle Nazioni. Come scopo essenziale, l’Onu ha quello di mantenere la pace e la sicurezza, promuovendo la soluzione delle controversie, sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni, promuovere il rispetto dei diritti umani, la cooperazione economica e sociale, il disarmo e il rispetto del diritto internazionale. Ora, considerando che all’Organizzazione delle Nazioni Unite aderiscono ben 193 Stati sui 196 riconosciuti e considerando anche come vanno le cose e come sono andate negli ultimi 50 anni sul nostro martoriato pianeta, c’è davvero qualcuno che si senta in grado di sostenere che l’ONU sia servito a qualcosa?
Se c’è, deve avere una faccia di bronzo capace di fare invidia anche a quelle poderose statue di dittatori tutte metallo pesante che compaiono spesso nei TG. Perché, non solo non c’è memoria di una vera crisi internazionale che l’ONU sia stata capace di fermare o, meglio ancora, di non far proprio iniziare, ma spesso è proprio nella grande sala delle Nazioni Unite che si può assistere a liti e battibecchi feroci tra rappresentanti dei diversi stati. In realtà, chi se la comanda davvero all’interno dell’ONU, sono i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza che poi, a rotazione, ne ospita altri 10. In pratica parliamo di Stati Uniti, Russia Gran Bretagna, Francia e Cina (come sempre noi siamo fuori…). Questo perché solo il Consiglio di sicurezza ha il potere di intervenire “materialmente” per evitare che contrasti degenerino in veri conflitti, e questo magari potrebbe servire a qualcosa se non fosse che tutti e 5 i membri permanenti del Consiglio hanno potere di veto, e siccome sono praticamente sempre in contrasto tra loro, c’è sempre qualcuno pronto a far valere il suo veto col risultato che solo le chiacchiere non sono a zero.
Tutto questo, inoltre costa una cifra che nemmeno si riesce a quantificare nella sua totalità, tanto che già Obama chiese durante il suo mandato che i conti delle Nazioni Unite fossero più chiari e trasparenti, pena un bel taglio ai fondi. L’Italia, da parte sua, è il settimo contributore dell’ONU (sempre ai primi posti noi quando si tratta di dare…) e questo significa che partecipando l’Italia a svariate missioni negli anni dal 2007 al 2014 (non abbiamo trovato dati più recenti) aveva versato la ragguardevole somma di 2 miliardi di euro. Nel periodo 2013-2014, l’Italia ha anche versato al Palazzo di Vetro 90 milioni di euro, a cui si devono aggiungere 282,5 milioni come contributo per le missioni di pace, comprese quelle che non ci riguardano. Ecco perché sarebbe stato da arrabbiarsi ben di più quando si verificò il caso dei due fucilieri di marina, Girone e La Torre, e l’allora presidente dell’ONU, Ban Ki Moon, fece spallucce davanti alle richieste d’aiuto dell’Italia.
A questo punto, non ci resta che domandarci – parafrasando Carlo Verdone – “Ma a noi st’ONU ce serve o nun ce serve?” Perché se come sembra chiaro non serve a noi ma nemmeno agli altri, si potrebbe chiudere la baracca e risparmiare un sacco di soldi da investire per il bene vero degli italiani. Hai visto mai…