Ospite questa mattina di Tgcom24, il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, ha parlato dell’evoluzione dei due scenari di guerra in Medio Oriente e in Ucraina, e dell’esito delle elezioni regionali tedesche in Turingia e Sassonia. In merito alla guerra tra Israele e Hamas, Terzi ha notato come il gruppo terroristico palestinese di Hamas e i suoi simili da mesi blocchino il proseguimento del negoziato, portato avanti da Stati Uniti, Qatar, Egitto ed Israele, per raggiungere un accordo basato su una tregua temporanea in cambio della liberazione degli ostaggi. Hamas non vuole nessuna forma di accordo perché – come dimostra la terribile uccisione dei sei ostaggi – l’obiettivo di Hamas è quello di usare proprio gli ostaggi israeliani per indebolire il governo israeliano, dividere la società ebraica e orientare la comunità internazionale contro il Primo Ministro Netanyahu. Hamas mira a ricostituire il proprio apparato militare e riprendere il controllo di Gaza rifiutando anche la presenza di forze internazionali di interposizione sulle principali linee di controllo di Gaza: la Philadelphi Route e la Netzarim Corridor. Terzi ha inoltre denunciato la comparsa online del sito hamas.com che diffonde in tutto il mondo le atrocità e gli obiettivi dei terroristi di Hamas, in tutto e per tutto simili all’ISIS. A differenza però di quanto avvenuto con lo Stato Islamico, Hamas viene talvolta giustificato, spesso evitando di parlare del massacro del 7 ottobre sostenendo che si tratta di un “movimento di liberazione”. In merito all’altro teatro di guerra, l’Ucraina, Terzi ha evidenziato che gli incessanti bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche di Kiev rappresentano la precisa volontà di Putin di provocare l’esodo del popolo ucraino, da utilizzare come arma nella sua guerra contro l’Europa e contro l’Occidente. Infine, sulle elezioni regionali in Germania secondo Terzi il responso ha riflettuto le ben note difficoltà della compagine governativa tedesca. I recenti c.d. “cordoni sanitari” politici, visti in Francia e Germania, hanno mostrato tutti i loro limiti. Anche dal lato economico e geostrategico – ha aggiunto Terzi – da Berlino giungono molte preoccupazioni: il settore dell’automotive, in particolare la produzione di auto elettriche, si sta dimostrando totalmente dipendente dalla Cina, proprio come la politica energetica tedesca portò alla totale dipendenza dalla Russia.