“Sono gravi le accuse fuorvianti mosse contro Israele durante la trasmissione “In onda” di ieri su La7 in cui i cinque giornalisti presenti hanno introdotto un reportage sulla Cisgiordania. All’abituale e ingannevole equiparazione delle due parti belligeranti che mette sullo stesso piano uno Stato democratico, Israele, e un gruppo terroristico, Hamas con i suoi simili e complici, si aggiunge la pretesa di addossare la responsabilità del conflitto interamente ad Israele e al governo Netanyahu con ragioni che precedono addirittura il massacro avvenuto il 7 ottobre. Nel servizio e nei commenti a senso unico, infatti, i partecipanti hanno imputato ad Israele la responsabilità di un processo di “gazificazione”. Una falsificazione che lede il diritto all’informazione e che dipinge il governo israeliano intento a compiere in Cisgiordania un “genocidio” contro i palestinesi già in atto a Gaza dall’estate 2023.
L’assenza totale di una voce che rappresentasse la realtà israeliana ha fatto sì che il massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas e la presa degli ostaggi siano stati menzionati solo marginalmente. Nonostante il minuto iniziale della trasmissione, in cui è stato presentato il punto di vista israeliano, nei commenti successivi si è taciuto il fatto che Hamas, Jihad Islamica e altri gruppi terroristici si sono radicati sempre più in alcune zone della West Bank; una dinamica che ha trasformato la Cisgiordania in un’ulteriore base da dove Hamas può attaccare Israele. Minimizzare questo aspetto porta ad una lettura errata della situazione e, più in generale, alimenta l’ondata di antisemitismo che si conferma come una delle peggiori sfide del nostro tempo”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi.