Nella giornata di domenica, si è tenuto il referendum per l’annessione della regione Guayana Esequiba, regione al centro di un conflitto di interessi tra Caracas ed il vicino Guyana.
Il territorio in questione, sarebbe ricco di risorse petrolifere: un chiaro ed evidente motivo che potrebbe aver scatenato l’interesse del Presidente bolivariano.
Secondo quanto riportato dal capo di stato venezuelano, circa il 95% dei votanti avrebbe espresso il proprio “Sí” in merito all’aggregazione della zona.
Maduro sostiene che più di 10,5 milioni di venezuelani su 20.7 milioni, avrebbero espresso il proprio voto, attestando quanto segue: ”Oggi, il popolo ha parlato forte e chiaro e stiamo per iniziare una nuova fase potente, perché portiamo il mandato del popolo, portiamo la voce del popolo”, ha osservato il presidente davanti alla folla, pochi minuti dopo il Consiglio Elettorale Nazionale ha reso noti i risultati della consultazione.”
Il Presidente venezuelano, Nicolàs Maduro, è noto per essere un fervente sostenitore del “Comunismo”: il suo governo, definito totalitarista da molti, sta totalmente annientando le istanze democratiche venezuelane, adottando un comportamento estremamente autoritario.
Secondo un articolo scritto da Nicola Porro, Maduro avrebbe percorso le stesse orme di Chàvez, suo predecessore, scardinando il sistema politico venezuelano in 10 passi:
1) Censura rafforzata ed egemonia della comunicazione di stato.
2) Attivata una macchina repressiva responsabile di crimini contro l’umanità
3) Inabilitati e costretti all’esilio i principali leader dell’opposizione:
4) Conclusa la separazione dei poteri e l’indipendenza giudiziaria
5) Ignorate le vittorie dell’opposizione e imposto un sistema elettorale fraudolento
6) Epurazione interna del chavismo
7) Creata una complessa emergenza umanitaria e implementato il controllo sociale attraverso la fame
8) Espulsi dal paese milioni di venezuelani, soprattutto giovani
9) Rafforzato il potere militare e moltiplicate le mafie e la criminalità organizzata
10) Chiuso ogni spazio alla società civile perseguitando i difensori dei diritti umani
Queste dinamiche fattuali, dovrebbero bastare per non fidarsi delle parole di un leader con mire espansionistiche, oltre che dittatoriali.
Come scritto precedentemente, il Guayana Esequiba potrebbe risultare un territorio piuttosto utile per i rifornimenti petroliferi venezuelani, ma la sua utilità potrebbe rivelarsi piuttosto versatile anche per le estrazioni auree e per la produzione del gas.
Nonostante la vittoria, la Corte Internazionale di Giustizia, sta indagando sulla legittimità del Referendum, ma i tempi potrebbero essere piuttosto lunghi: in sintesi, la vittoria di Nicolás Maduro potrebbe essere soltanto temporanea.
Tutte le dittature cercano di stare a galla inventandosi nemici esterni e guerre. E’ una storia vecchia come il mondo. Particolarmente ridicola questa, se ci fosse da ridere in una faccenda già carica di disgrazie come quella del Venezuela, per i fatto che il referendum sia stato fatto – se non ho capito male – non nei territori della Guiana ma in quelli del Venezuela. Cioè in pratica Maduro avrebbe chiesto ai venezuelani se volevano annettersi un pezzo di territorio non loro. Non ho parole.
Ci sarà una Thatcher anche per la Guiana? Con le Falkland i dittatori argentini ci rimisero il posto, sarà la volta buona anche per Maduro?
Incrocio le dita
Con affetto
Alessandro