“E’ sacrosanto ricordare oggi quanto accadde il 19 luglio di 32 anni fa, quando la mafia uccideva il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. E’ necessario per raccontare l’obbrobrio della malavita organizzata ai nostri giovani e per onorare dei grandi servitori dello Stato che hanno anteposto il benessere collettivo alla loro stessa vita. Soprattutto per chi fa politica, questa come tante altre vicende, deve rappresentare un monito: guidare la cosa pubblica è una grande responsabilità, che richiede grandi sacrifici e il cui obbiettivo primario deve essere solo uno, ossia migliorare le condizioni di vita di chi fa parte di una straordinaria comunità, quella del popolo italiano”.
Così in una nota il Senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio.