“Se in Italia si può comminare oggi l’ergastolo ostativo lo si deve al governo Meloni che lo ha introdotto nel suo primo decreto legge, contrastato per altro da tanto improduttivo quanto vergognoso ostruzionismo delle opposizioni, 5stelle di Conte in testa.
Se a Caivano oggi c’è uno spiraglio di speranza nel futuro, lo si deve al centrodestra che con decisione e determinazione agisce per ristabilire l’autorità dello Stato, dimostrando con i fatti che non possono esistere zone franche in cui i cittadini sono in balia dei criminali e dei loro sporchi interessi.
Per il governo Meloni, lo Stato non può nè deve arrendersi, mai. Alle farneticazioni del leader del M5S Conte- che, all’evidenza preoccupato da quanto possa emergere dall’attività di dossieraggio emersa alla DDA, aggredisce il Governo con accuse volgari e meschine, destituite di fondamento alcuno- rispondiamo che la lotta a mafia e camorra il centrodestra la fa con i fatti, buttando in carcere i suoi capi, come attestano i clamorosi arresti di questi ultimi 18 mesi, a partire da quello di Matteo Messina Demaro.
I fatti del centrodestra, non le farneticazioni di un ‘vedovo del potere’ quale è Giuseppe Conte, dicono che la lotta alla criminalità e alle mafie è caposaldo del governo Meloni. La necessità di approfondire dinamiche oscure che nella DDA hanno trovato l’epicentro operativo non è ‘lesa maestà’ ma risponde all’impellenza di dare risposte ai cittadini perché le istituzioni, anche le più nobili, sono fatte di uomini, come tali fallibili. Ma una cosa deve essere chiara: per noi le critiche non rappresentano uno scontro tra poteri – con buona pace di Conte che avvelena i pozzi al solo fine di impedire che gli Italiani possano conoscere la verità- ma sono volte ad evitare un utilizzo illecito di compiti e poteri che il Parlamento ha attribuito a prestigiosi e qualificati organi- è il caso ad esempio della DDA – nei quali però alcuno può agire a piacimento e contro legge, nella presunzione di essere legibus solutus”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti.