Make Europe Great Again: il Manifesto dei Patrioti

“Make Europe Great Again” non è uno slogan, ma una prospettiva. Affinché si realizzi, occorre partire da dove l’Unione Europea ha sempre fallito: declinarne propositi e princìpi in un messaggio autentico, semplice e immediato, dal quale i patrioti di tutta Europa si sentano fieramente rappresentati.

Un processo indubbiamente accelerato dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca che – per chi non se ne fosse ancora accorto – non sta producendo un semplice “cambiamento”, ma ha letteralmente spazzato via il paradigma esistente. Non si tratta di una valutazione soggettiva, ma di un fatto oggettivo, sostanziato dal riallineamento di grandi player finanziari in tutti i settori strategici.

Ergo, non ci troviamo in un contesto mutato, quanto piuttosto in un nuovo contesto nel quale occorre misurarsi attenendosi a nuove regole per – cosa più importante – soddisfare nuovi bisogni.

Ecco, dunque, i 10 punti del nostro Manifesto, un contributo per giocarci al meglio questa sfida che non possiamo permetterci di perdere:

1. L’Europa non è l’Unione Europea, l’Unione Europea non è l’Europa

L’identità europea non può essere soffocata da un’istituzione burocratica che ha fallito nel garantire crescita, sicurezza e benessere ai suoi cittadini. L’UE deve tornare a essere uno strumento al servizio delle nazioni, non il pachiderma fine a sé stesso che conosciamo.

2. L’Europa si fonda sulle sue radici giudaico-cristiane e sulla cultura greco-romana

I nostri valori non sono negoziabili: chiunque voglia metterli in discussione non può avere cittadinanza politica o sociale in Europa. Dobbiamo combattere il relativismo etico e l’ideologia woke con cui sinistra, globalisti e media mainstream hanno tentato di sostituire i nostri valori. La nostra identità culturale è sotto attacco e solo riaffermando con orgoglio le nostre radici possiamo difendere la libertà, la sacralità della vita e il rispetto della persona.

3. L’Europa sostiene e difende la libertà di opinione e combatte la censura

Ogni tentativo di imporre un pensiero unico attraverso censura, campagne mediatiche o il boicottaggio digitale deve essere respinto. La democrazia si basa sul confronto di idee, non sulla repressione di chi dissente.

4. L’Europa è un insieme di popoli sovrani, non un progetto tecnocratico

I cittadini europei devono poter scegliere liberamente il proprio destino attraverso governi nazionali forti e autonomi, senza ingerenze da parte di organismi non eletti e scollegati dalla realtà.

5. L’Europa difende i propri confini e riconosce il fallimento del multiculturalismo imposto dalla sinistra

L’immigrazione incontrollata ha distrutto intere comunità, aumentato il crimine e generato tensioni sociali. L’Europa appartiene a chi la ama e ne condivide i valori. Chi non si riconosce nella nostra civiltà può tranquillamente tornare a casa sua.

6. Sovranità digitale e innovazione: l’Europa deve riprendere il controllo sulle Big Tech e creare un ambiente favorevole all’innovazione

Non possiamo permettere che il destino dell’informazione, della comunicazione e dei dati personali dei cittadini europei sia deciso in California o a Pechino, come avvenuto nel recente passato. Servono politiche per garantire la sovranità digitale, impedire la censura ideologica e attrarre investimenti per far nascere Unicorn europei. Per competere con gli attuali colossi del Web, è indispensabile un approccio asimmetrico: lo svantaggio accumulato è troppo, non possiamo vincere giocando con le loro regole, dobbiamo crearne di nuove, puntando su innovazione, qualità e indipendenza tecnologica.

7. Deregulation: meno regole, più libertà economica

Un’economia soffocata dalla burocrazia è un’economia destinata a perdere. Oggi, troppe regole equivalgono a troppe tasse e a un dispendio insostenibile di risorse che le imprese devono dedicare alla compliance anziché alla crescita e alla competitività. Serve una radicale semplificazione normativa per liberare il potenziale produttivo europeo.

8. Giorgia Meloni è il leader dei conservatori e patrioti europei

Giorgia Meloni è il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono cambiare l’Europa e ribaltare l’attuale paradigma fallimentare imposto dalle élite globaliste. La sua leadership, insieme a quella di Donald Trump negli Stati Uniti, è la chiave per riaffermare i valori dell’identità, della sovranità e della libertà contro la tecnocrazia e il relativismo culturale. Con il sostegno dei patrioti europei, può guidare la rivoluzione conservatrice di cui l’Europa ha bisogno.

9. Stop al Green Deal e alla sostenibilità ideologica

La sostenibilità non può essere una religione imposta da burocrati scollegati dalla realtà economica e sociale. Il Green Deal e i criteri ESG hanno soffocato le imprese europee, aumentando i costi di produzione e rendendo impossibile la competizione globale. Chi ne ha beneficiato? Le multinazionali che delocalizzano in paesi come Cina, Bangladesh e India, dove la sostenibilità non esiste né dal punto di vista ambientale né da quello etico, con lavoratori sfruttati e nessuna tutela per i diritti umani. In virtù di questo, le nostre aziende sono già infinitamente più sostenibili rispetto a quelle che producono in questi paesi. Tuttavia, il sistema attuale non solo sta uccidendo la produzione nazionale come danno collaterale, ma sta distruggendo anche i piccoli commercianti locali, a favore delle grandi catene monomarca delle multinazionali. Questo processo di omologazione imposta va fermato, difendendo le realtà produttive e commerciali che sono l’anima economica e sociale dell’Europa.

10. Una società forte valorizza la famiglia tradizionale come cellula fondante della società

Non servono misure assistenzialistiche, ma condizioni che rendano desiderabile e realizzabile formare una famiglia. Una società prospera è una società che protegge e valorizza la famiglia tradizionale, che non deve più essere attaccata e vilipesa, ma riconosciuta come il fondamento della comunità. Con un’economia solida, più sicurezza e meno burocrazia, i cittadini sceglieranno naturalmente di costruire famiglie numerose. Solo rafforzando questo pilastro possiamo garantire un futuro solido e stabile per l’Europa.

Ho sempre ritenuto che si trattasse di una necessità scrivere una prima versione di questo Manifesto, a maggior ragione dopo aver partecipato come inviato de La Voce del Patriota alla prima giornata di lavori di “MEGA 2025 – Defending Western values in the European Parliament”, convention organizzata dall’ECR a Bruxelles.

L’evento ha confermato come la battaglia per la libertà e per il futuro dell’Europa sia tutt’altro che persa. Anzi, la crescita dei movimenti patriottici in tutto il continente dimostra che sempre più cittadini si stanno rendendo conto della necessità di un cambiamento radicale.

Giorgio Almirante aveva proprio ragione: «L’Europa o va a destra, o non si fa.» È arrivato il momento di scegliere da che parte stare. O ci riprendiamo il nostro futuro, o saremo condannati a diventare una provincia del nuovo ordine globale. E noi, patrioti europei, la nostra scelta l’abbiamo già fatta.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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