“Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla cittadinanza dell’Emilia-Romagna, vittima due volte: dell’alluvione di questi giorni e delle incapacità degli organi Regionali preposti a spendere le ingenti risorse governative stanziate negli ultimi anni per ridurre il rischio idrogeologico. La necessità di concentrare le risorse e gli interventi sulle reali priorità degli italiani fa emergere però un dato allarmante: solo una piccola parte dei fondi PNRR destinati alla transizione verde, distribuiti tra le regioni, all’Emilia-Romagna sono stati erogati circa 4 miliardi di euro, sono finalizzati per ridurre i rischi idrogeologici. Il grosso della spesa va ad altre misure quali l’ecobonus, il rafforzamento dello Smart grid. L’Italia ha un territorio e una morfologia particolarmente fragile e questa deve essere la priorità di intervento. È necessario che la UE capisca che le politiche utili in alcune Nazioni non è detto che funzionino in tutte le altre, che possono avere, come l’Italia, altre priorità, urgenze e situazioni particolari come nel caso proprio dell’ Emilia-Romagna che purtroppo è tra le regioni che maggiormente hanno consumato suolo nei decenni. Cementificare significa creare danni o rischi ambientali. Se un fiume esonda è perché l’acqua arriva troppo rapidamente o abbondantemente. Bisogna intervenire con le casse di espansione, che in alcuni casi possono costare decine di milioni. E l’Emilia ha ricevuto 680 milioni in 10 anni per opere con la capacità di spesa della regione che non è stata particolarmente performante. Servono quindi più risorse e vanno spese bene, servono per le misure di gestione del rischio di alluvione e riduzione del rischio idrogeologico, per i rischi sismici. Spero che a Bruxelles capiscano. Basta interventi ecopusillanimi, sperperi ed ecofollie. Le priorità italiane sono altre”.
Lo dichiara Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia.