La terza manovra finanziaria del Governo Meloni si conferma al fianco dei ceti medio-bassi, a sostegno dei lavoratori, dipendenti e autonomi. Per questo, mi sto occupando di un tema che porterò nel corso dell’esame della legge di bilancio, ossia l’istituzione di un fondo per permettere a coloro che sono sopraffatti dai debiti di poter accedere alla pratica della “esdebitazione”.
La esdebitazione è un istituto introdotto per consentire a piccoli imprenditori (artigiani e commercianti) e a semplici consumatori di liberarsi di una situazione debitoria che per loro sia divenuta ingestibile (e che rischiava di renderli preda di usurai). La procedura prevede di rivolgersi a un organo appositamente costituito che, esaminata la situazione personale del soggetto, propone un piano di parziale soddisfazione dei debiti (nei limiti delle possibilità del soggetto) cancellando i residui debiti e liberando il debitore.
Un esempio pratico dell’importanza della procedura di esdebitazione riguarda il debitore che, non potendo più pagare le rate del mutuo, si ritrova coinvolto in un’esecuzione immobiliare, e cioè l’istituto di credito potrebbe chiedere la vendita all’asta della casa.
Ecco che l’attivazione di questa procedura consente di sospendere sia la vendita forzata della casa sia il pagamento del mutuo. Questo meccanismo offre al debitore un margine di respiro e la possibilità di risolvere la crisi economica senza perdere immediatamente i beni essenziali, come la casa di abitazione.
A questa procedura però in ben pochi possono accedervi perché chi si trova in questa situazione non ha neppure soldi per pagare i professionisti che possano seguire la pratica.
Ecco che cercherò di far istituire un fondo per pagare queste pratiche e permettere a queste persone di accedere a una procedura già esistente ma alla quale in pochi possono accedere.
Tra l’altro questo già avviene per indagati di reati che siano indigenti e per questo possono accedere al gratuito patrocinio (cioè l’avvocato viene pagato dallo Stato). A maggior ragione si dovrebbe proporre un istituto simile per chi non ha commesso alcun reato.
Bella cosa. Possiamo applicarla al fisco? Per esempio alle imposte su redditi inesistenti, come i redditi presunti (dal fisco), o non incassati per fatture emesse e mai pagate, o figurativi (come sugli immobili sfitti)?
Ma lo sapete perchè i condoni hanno una raccolta solo parziale? Forse perchè il debitore aspetta un nuovo condono, come qualcuno dice?
No. Perche questi soldi non ci sono, i debiti sono frutto di imposte su redditi inesistenti.
Non basta l’esdebitazione, ci vuole la cancellazione di debiti imposti unilateralmente.
Con affetto
Alessandro