“Mi appello al presidente della Repubblica, affinchè blocchi la norma incostituzionale contenuta in questa manovra che taglia i fondi all’editoria che colpirà oltre 150 aziende che danno lavoro a migliaia di giornalisti, editano mensili e settimanali, senza considerare l’indotto e la ricaduta sui territori. È una norma vigliacca, di cui nessuno conosce il contenuto, introdotta senza alcuna discussione e confronto e senza la possibilità di essere modificata, che mette in discussione il pluralismo stesso dell’informazione, principio cardine della nostra Costituzione. Spariranno quei quotidiani locali, avamposti di libertà e di giustizia, che danno voce ai territori. Il tutto in nome del mondialismo e delle grandi testate social come Facebook e Google, che solo in parte saranno colpite dalla web tax. Qui si doveva agire per reperire i fondi necessari ad una manovra che doveva essere, quella sì, veramente di cambiamento. Invece, sono colpite le eccellenze italiane, tagliando le gambe ai veri imprenditori, distruggendo un sistema sano, virtuoso e strategico per tantissime province italiane”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, Massimo Ruspandini nel corso del suo intervento in Aula sulla legge di Bilancio.