“Non solo dal Pil si valuta la solidità economico-finanziaria di uno Stato. Certo, i numeri positivi del Prodotto interno lordo, come nel caso dell’Italia anche se qualcuno si è affannato a raccontare il contrario, sono indispensabili per la crescita della nostra Nazione ma da soli non bastano. Per questo l’avanzo primario registrato nel nostro Paese, unico dell’area G7, non può essere derubricato a non notizia o un dato da tenere nascosto. Lo Stato italiano sarà l’unico a presentare un surplus primario di bilancio anche nel biennio di previsione 2025-2026: 37,4 miliardi di euro, pari a 1,6 punti percentuali di PIL. Gli altri membri del G-7, invece, accumuleranno ancora enormi disavanzi statali primari. Il Prodotto interno lordo dell’Italia crescerà nel biennio 2025-2026 del 2,2%, pari a quello di Francia e Giappone e più di quello della Germania. Questi dati, insieme a quello sulla crescita del debito pubblico che nella parte degli interessi sta rallentando, ci dicono che facciamo meno debito rispetto ad altri Stati e, nei confronti dei quali, indossiamo i panni di creditore netto. Numeri che si traducono in più soldi per favorire la crescita. Cifre che mostrano la solidità della nostra economia grazie alle politiche del Governo Meloni”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze di Palazzo Madama, Giorgio Salvitti, commentando l’analisi dell’economista Marco Fortis, direttore e vicepresidente della Fondazione Edison, basata su dati della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale, pubblicata sul Mattino.