“Aver varato un Piano triennale del Mare, realizzando un Ministero che coordina una realtà così importante, ci ha permesso di definire il ruolo baricentrico dell’Italia nel Mediterraneo e dell’Europa – attraverso l’Italia – come ponte con più continenti. Sia le proposte di contrasto al traffico di esseri umani sia quelle di sviluppo economico legate al Piano Mattei hanno segnato un punto di svolta e dato nuovo protagonismo all’Italia. Il nostro mare passa dall’essere la ‘fossa comune d’Europa’ a rifiorire nelle mille attività di trasporto, turismo, logistica, pesca, itticoltura, oceanografia, difesa, sicurezza, transizione ecologica, cantieristica, formazione. Accompagnato dalle infrastrutture che abbiamo in programma di realizzare, si trasforma in identità dinamica che produce benessere economico e commerciale.
Da questo Summit arriva un contributo centrale per arricchire la nostra azione con elementi necessari per proseguire nel salto di livello fatto finora. Sarà importante puntare sulle comunità energetiche nei nodi rappresentati dai porti, per sviluppare le fonti rinnovabili per l’approvvigionamento energetico. Devo ringraziare il Ministro Musumeci per lo straordinario lavoro svolto e per essere riuscito a mettere insieme tutte le competenze necessarie a dare una prospettiva all’economia blu.
Si è parlato di formazione e ritengo che una nazione che ha 8000 km di costa abbia anche bisogno di una formazione diffusa, di valorizzare tutti gli istituti esistenti mettendoli in rete con il mondo accademico. Il progetto di un’università del mare potrebbe oggi essere rivalutato perché il Mediterraneo, grazie al governo Meloni e alla sensibilità della Premier nella costruzione del Ministero del mare, ha ora una nuova prospettiva, una visione diversa, operativa”.
Lo ha detto Fabio Rampelli, vicepresidente della camera, in occasione del 3°Summit Nazionale sull’economia del mare “Blue Forum” che si sta svolgendo a Gaeta