Marine Le Pen, il Governo francese “Non può reggere”

Menomale che Michel Barnier dovrebbe essere un Premier gradito alla destra del Rassemblement National Anche stavolta cadono le presunzioni e i castelli in aria di chi ha ricercato le interferenze di Le Pen e della sua compagine nell’elezione del nuovo Primo ministro francese. Stando alle parole di Marine, la nuova maggioranza francese “Non può reggere” ed è per questo che costei avrebbe chiesto di programmare delle nuove elezioni nell’anno 2025. Il lamento di chi perde? Tutt’altro, chi davvero non sa riconoscere le sconfitte si allea con tutti i propri nemici pur di annientare il vento del cambiamento: lo dimostra l’ultima tornata delle votazioni. Alla fine non ha vinto nessuno, i Nazionalisti sono rimasti coesi e coscienti delle proprie potenzialità, la triste brigata di Melenchon non è riuscita nell’impresa di farlo eleggere come altro rappresentante della legislatura e quindi addio sogni di gloria. Alla fine sono i Repubblicani ad esserne usciti vincitori, riuscendo a piazzare Barnier a Capo del governo senza doversi sforzare più di tanto. 

Ogni scusa è buona per arginare l’Identitarismo, specialmente se questo rappresenta una minaccia per i reduci del ‘68 e dei loro nipotini, i quali a furia di frignare sono riusciti ad arginare il nemico perdendo comunque le elezioni. Bel modo di fare politica, praticamente la sinistra francese si è alleata per far vincere quelli che odia poco meno. Ora il paese sarà quindi sotto l’egida di un Governo quasi tecnico, sebbene “Imbarazzante” sia l’aggettivo giusto per descriverlo. 

Marine Le Pen ha inoltre spiegato: ”Mancano dieci mesi e sono convinta che alla fine di questi dieci mesi, o in primavera o in autunno, ci saranno nuove elezioni legislative”, sperando che “questo mandato sia il più breve possibile”. La previsione della Madame non è poi così lontana dal contesto in cui potrebbe ritrovarsi la Francia tra poco tempo. Le miscele politiche non hanno accontentato nessuno ed un cambiamento effettivo non si è ancora verificato per nessuno, neanche per la sinistra che credeva di poter comandare senza alcun intoppo.

Jordan Bardella, nuovo volto del Rassemblement National, si augura che il partito possa esercitare la propria opposizione costruttivamente e in modo influente. Certamente la sua posizione esprime una chiarezza integerrima, ma il vero problema è che nella totale confusione dello Stato francese non si conosce neanche più il vero volto della maggioranza e dell’opposizione. Questo è accaduto ovviamente grazie ad uno dei peggiori politici che la Francia e l’Europa stessa sia riuscita a registrare nel corso degli anni: Emmanuel Macron. Lo stratega del proprio orticello che pur di mantenere il mandato da Presidente della Repubblica ha fatto di tutto, persino accettare un repubblicano come Primo ministro. Normale che buona parte del popolo francese lo detesti, ma è piuttosto assurdo sapere quanti individui siano riusciti a votare ugualmente a sinistra sapendo di doverlo supportare comunque. 

Ennesima dimostrazione che la politica degli interessi personali non paga mai, tant’è vero che per tutelare il proprio scettro del potere, Macron ha dovuto creare un clima tesissimo e pessimo dal punto di vista politico. Come se il popolo francese non avesse già molti problemi, dalla delinquenza comune agli attentati islamisti. Altro che caduta del governo, qua il rischio è il fallimento della politica francese su tutti i fronti meno che su uno: come al solito questo si trova sulla destra delle opzioni disponibili.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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