Mancati controlli, procedure accelerate, mascherine strapagate, ingerenze della politica e il governo Conte II che sarebbe stato a conoscenza di tutto. Questo è quanto emerge dall’audizione in commissione Covid dell’avvocato Alessandro Canali, ex dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. “Palazzo Chigi sarebbe stato informato da differenti fonti del rischio concreto che le mascherine importate in Italia fossero inidonee nonché pagate di più rispetto al prezzo medio praticato all’epoca”, afferma nella deposizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia, che conferma quanto già dichiarato in commissione dall’ex funzionario delle Dogane Miguel Martina, vittima conclamata di mobbing da parte degli ex vertici. Tutto ciò durante la prima fase della pandemia, quella più critica. Nell’audizione fiume Canali ribadisce che il governo Conte e il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, fossero a conoscenza delle problematiche delle mascherine importate dalla Cina, non idonee e pagate un prezzo quattro volte superiore alla media. Nonostante le segnalazioni provenienti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la scelta dell’allora esecutivo fu di accelerare le procedure, con la possibilità di omettere le verifiche sul campo della merce importata: “Ci fu un abbattimento generalizzato dei controlli” secondo Canali. Uno sdoganamento senza filtri e un pressing della politica sull’Agenzia delle Dogane. Canali fa i nomi di Graziano Delrio (all’epoca capogruppo Pd alla Camera) e di Guido Bertolaso (consulente Covid della regione Lombardia). Il testimone parla anche dell’esistenza di un report inviato al governo e di una segnalazione alla Procura di Roma sul prezzo gonfiato delle mascherine cinesi acquistate da Arcuri, prive di regolare certificazione. Senza dimenticare i compensi milionari per gli intermediari.
FdI: “Approccio spregiudicato”
Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, attacca il governo Pd-M5s: “L’audizione di oggi in commissione Covid dell’avv. Alessandro Canali, già titolare di incarichi dirigenziali presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ha rivelato una circostanza che getta una pesante, ulteriore accusa sull’operato del governo Conte durante la prima fase della pandemia”. “Nonostante circolassero anche alert su consegne di mascherine con certificazioni fasulle – aggiunge -, il Governo e la struttura commissariale guidata allora da Domenico Arcuri, anziché aumentare i controlli, avrebbero chiesto di velocizzare gli sdoganamenti e abbattere i controlli come effettivamente avvenne dal primo luglio 2020 con l’ordine di sdoganamento automatico delle commesse di mascherine. Si tratta di un approccio quantomeno spregiudicato, dal momento che le consegne erano destinate anche agli operatori negli ospedali e nelle rsa”.
Il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, annuncia l’esposto in Procura: “Sono notizie sconcertanti che impongono un accertamento immediato da parte della Procura anche alla luce delle recenti interpretazioni della Cassazione sul reato di epidemia colposa. Produrremo i verbali dell’audizione odierna in Procura e ci attendiamo che si verifichino tutte le responsabilita”.