“Oggi estendiamo la punibilità di un reato anche all’estero per i cittadini italiani, perché la legge ha efficacia in Italia, ma vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo”. Lo dichiara in Aula del Senato, durante la discussione sul ddl per il reato di maternità surrogata commesso all’estero, la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. “Nei precedenti interventi avete sbandierato sentenze della Corte costituzionale – prosegue -. Ebbene, in punta di diritto ne ricordo una di sentenza della Suprema corte, la 272 del 2017, la quale definisce che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane’. Il bambino – si domanda la parlamentare di FdI – è un oggetto di diritti altrui o un soggetto di diritti? Il bambino può forse essere acquistato, venduto, prodotto come un oggetto che si ordina su internet scegliendone il colore degli occhi e dei capelli? Siete dunque voi che infierite col soggetto più debole, che è il nascituro. E ancora – osserva la senatrice -: anni di battaglie per la valorizzazione della donna sono forse serviti a ridurla in un forno in cui tenere un bambino e toglierlo in cambio di soldi? Questa è la libertà? No, perché la libertà – conclude la Mennuni – finisce quando inizia la libertà di un nascituro di sapere chi sono i suoi genitori e di una donna di non essere vittima di sfruttamento”.