“Questa giornata rappresenta per me, che l’ho fortemente voluto, e per questo governo, un passo storico. L’abolizione del test di ingresso, infatti, dà l’opportunità di garantire finalmente a tutti di accedere al corso di laurea in medicina e chirurgia grazie alle sue propensioni e al profitto degli esami sostenuti, cioè si chiude l’era della lotteria dei quiz. Di conseguenza anche di poter riorganizzare il sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità sia per gli Atenei che per il SSN: domanda e offerta delle professioni sanitarie. Il fabbisogno di futuri nuovi medici è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato di molto i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria. Ma con oggi rivediamo completamente anche i criteri di selezione degli aspiranti all’accesso. La nuova selezione per l’ingresso a Medicina, sarà fatta con una valutazione dei primi sei mesi di corso, sostenendo gli esami del primo semestre.
In pratica per il primo anno aboliamo i famigerati test d’ingresso a crocette, la lotteria appunto, ma prevediamo un semestre-filtro con esami caratterizzanti, i cui risultati saranno comunque riconosciuti per eventuali percorsi formativi alternativi, quindi in caso di mancata ammissione al secondo semestre, con i crediti acquisiti gli studenti potranno proseguire in altri percorsi di studio. In questo modo non solo investiamo nelle giuste aspirazioni dei nostri ragazzi, ma garantiamo anche una preparazione di qualità attraverso un’offerta formativa d’eccellenza. Ogni anno ci sono stati ricorsi che hanno bloccato gli accessi proprio perché questo test era schizofrenico, impensabile, con domande incomprensibili a cui si dovevano sottoporre i malcapitati, per perseguire un percorso di studi e diventare professionisti della sanità. E così non siamo andati da nessuna parte. Anzi, è evidente che la situazione è solo peggiorata. Questa strategia mira a ottimizzare le risorse disponibili e garantire una preparazione di qualità in un settore cruciale per il Paese. Perché, nonostante le accuse della sinistra che ci ha consegnato un SSN da terzo mondo, questo governo vuole riportare la nostra Sanità ai livelli d’eccellenza che ha sempre avuto. E questo dl come quello sulle liste d’attesa ne sono una prova concreta”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama.