Meloni al G20: Italia protagonista in cammino comune per alimentazione sostenibile ed equa

Il G20 si è aperto oggi in Brasile con una sessione inaugurale dedicata a un tema cruciale: la lotta contro la fame e la povertà. I leader delle principali economie mondiali si sono riuniti per discutere soluzioni concrete a una crisi che affligge milioni di persone, aggravata dai recenti conflitti, dai cambiamenti climatici e dalle disuguaglianze economiche globali. Durante la sessione, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha sottolineato il ruolo del G20 come piattaforma per promuovere politiche di sviluppo sostenibile, ribadendo la necessità di un impegno globale per garantire il diritto fondamentale al cibo. Tra le proposte emerse, il rafforzamento dei sistemi agricoli sostenibili, la riduzione dello spreco alimentare e l'incremento degli investimenti in programmi di protezione sociale nei Paesi più vulnerabili. Molte delegazioni hanno evidenziato l'urgenza di affrontare il problema delle disuguaglianze, non solo attraverso aiuti immediati ma anche mediante riforme strutturali che garantiscano un accesso equo alle risorse e alle opportunità economiche. La sessione ha posto l'accento sul ruolo della cooperazione internazionale e del settore privato come motori essenziali per il cambiamento.

“Lo sradicamento della povertà e della fame nel mondo è certamente una delle sfide più ambiziose e complesse che affrontiamo. Siamo chiaramente lontani dal risolvere questo problema, che invece si aggrava con scenari di crisi che si moltiplicano.” E’ quanto avrebbe dichiarato il Presidente Meloni, secondo quanto si apprende, in occasione della Prima Sessione ‘Fight against Hunger and Poverty’ del Vertice G20.

“In Ucraina – ha aggiunto ancora Meloni – dove la guerra di aggressione russa contro uno Stato sovrano ha portato all’uso del grano come strumento di guerra, colpendo soprattutto le nazioni più deboli. In Medio Oriente, dove l’Italia, mentre lavora per un immediato cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi, è in prima linea nell’aiutare le popolazioni civili – con l’iniziativa Food for Gaza abbiamo consegnato 47 tonnellate di prodotti di prima necessità.
Roma ospita la FAO, il PAM e il l’IFAD, ovvero i tre pilastri del polo agroalimentare delle Nazioni Unite. Questo fa dell’Italia non solo un osservatore privilegiato, ma anche un protagonista di primo piano del cammino comune per costruire sistemi alimentari sostenibili, equi e resilienti.
La nostra esperienza ci dice che, se vogliamo raggiungere la sicurezza alimentare, dobbiamo prima di tutto difendere il diritto di ogni popolo e di ogni Nazione di scegliere il modello produttivo e il sistema di alimentazione che reputano più adatto alle proprie caratteristiche.
Ogni Nazione ha le sue peculiarità e le scelte non possono che partire dai territori, dalle realtà locali, dalla propria cultura. Anche perché un rapporto più forte tra territorio, popolo e lavoro consente anche di ottenere cibo di maggiore qualità e catene di produzione sostenibili. Identità, come sempre, significa ricchezza.
Questo ci dice che non ci sono soluzioni precostituite e uguali per tutti, e che bisogna costruire nuovi modelli basati sui punti di forza e sulle buone prassi dei diversi sistemi alimentari.
Perché la nostra sfida non deve essere solo quella di garantire cibo per tutti, ma quella di garantire buon cibo per tutti.”

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