“Lo sradicamento della povertà e della fame nel mondo è certamente una delle sfide più ambiziose e complesse che affrontiamo. Siamo chiaramente lontani dal risolvere questo problema, che invece si aggrava con scenari di crisi che si moltiplicano.” E’ quanto avrebbe dichiarato il Presidente Meloni, secondo quanto si apprende, in occasione della Prima Sessione ‘Fight against Hunger and Poverty’ del Vertice G20.
“In Ucraina – ha aggiunto ancora Meloni – dove la guerra di aggressione russa contro uno Stato sovrano ha portato all’uso del grano come strumento di guerra, colpendo soprattutto le nazioni più deboli. In Medio Oriente, dove l’Italia, mentre lavora per un immediato cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi, è in prima linea nell’aiutare le popolazioni civili – con l’iniziativa Food for Gaza abbiamo consegnato 47 tonnellate di prodotti di prima necessità.
Roma ospita la FAO, il PAM e il l’IFAD, ovvero i tre pilastri del polo agroalimentare delle Nazioni Unite. Questo fa dell’Italia non solo un osservatore privilegiato, ma anche un protagonista di primo piano del cammino comune per costruire sistemi alimentari sostenibili, equi e resilienti.
La nostra esperienza ci dice che, se vogliamo raggiungere la sicurezza alimentare, dobbiamo prima di tutto difendere il diritto di ogni popolo e di ogni Nazione di scegliere il modello produttivo e il sistema di alimentazione che reputano più adatto alle proprie caratteristiche.
Ogni Nazione ha le sue peculiarità e le scelte non possono che partire dai territori, dalle realtà locali, dalla propria cultura. Anche perché un rapporto più forte tra territorio, popolo e lavoro consente anche di ottenere cibo di maggiore qualità e catene di produzione sostenibili. Identità, come sempre, significa ricchezza.
Questo ci dice che non ci sono soluzioni precostituite e uguali per tutti, e che bisogna costruire nuovi modelli basati sui punti di forza e sulle buone prassi dei diversi sistemi alimentari.
Perché la nostra sfida non deve essere solo quella di garantire cibo per tutti, ma quella di garantire buon cibo per tutti.”