Meloni al giuramento di Trump accanto a Milei: Sfide globali, rafforziamo relazioni

Giorgia Meloni, unica leader dell’Unione presente alla cerimonia di insediamento del tycoon alla Casa Bianca, Donald Trump.Poche parole diffuse ai giornalisti per spiegare il senso della sua presenza: “Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti, dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare quella relazione, in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse”, afferma in un video la prima ministra. La spiegazione è d’obbligo, per mettere un freno alle polemiche che si rincorrono tra i corridoi di Bruxelles dopo l’annuncio del viaggio, confermato a pochissime ore dal decollo. Tailleur diplomatico blu scuro, camicia bianca, un trucco leggerissimo. La premier italiana siede all’interno della Rotonda del Campidoglio accanto al presidente argentino Javier Milei, conversa e sorride. Nella delegazione romana, il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Fabrizio Saggio, l’ambasciatrice a Washington Mariangela Zappia e la responsabile della sua segreteria particolare, Patrizia Scurti. “Invece di tassare i nostri cittadini, imporremo dazi sui Paesi stranieri per arricchire i cittadini americani”, promette il presidente americano nel discorso di insediamento. Interrogata su questo rischio durante la conferenza stampa di fine anno, la premier non si era detta terrorizzata, pur ammettendo che i dazi rappresenterebbero un “problema serio” per le imprese italiane. Ma la presidente del Consiglio punta tutto sul dialogo, come dimostra la recente visita a sorpresa nella tenuta di Trump a Mar-a-lago, in Florida, prima dell’insediamento del magnate. “Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo la sua amministrazione”, aveva ricordato Meloni in conferenza, ribadendo che ne avrebbe discusso sia con i partner europei che con gli Stati Uniti”, convinta che “delle soluzioni si possano trovare”. In Italia, la presenza della premier a Washington ha creato entusiasmi. Di “visione strategica” parla la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Elisabetta Gardini, che ricorda tra i risultati raggiunti a livello internazionale anche la nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione Europea. Il fatto che Meloni sia l’unico leader europeo presente alla cerimonia viene letto dal partito della premier come “un segnale inequivocabile del riconoscimento dell’Italia come interlocutore privilegiato e attore centrale nello scenario globale”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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