Meloni bersaglio dei neonazisti: ora la sinistra tace

Nessuno a sinistra si sarebbe aspettato che Giorgia Meloni sarebbe stata bersaglio di folli e mentalità criminali riconducibili alle fasce più estreme del neo-nazismo. Nella narrazione progressista, non ci sarebbe nessuna differenza tra questi soggetti estremisti e la destra conservatrice di Fratelli d’Italia. Colpa di un’ideologia preconcetta che non vede, o forse fa finta di non vedere, che l’attuale destra al governo ha tagliato completamente, e già da tempo, i legami con il passato, ha fatto i conti con il passato, l’ha attraversato, l’ha sconfitto e ripudia del tutto le derive prese da certe organizzazioni. Tanto che Giorgia Meloni viene vista come un nemico, una dei tanti che hanno lavorato per costruire una destra credibile e amante della libertà.

Il caso, se qualcuno se lo fosse perso, riguarda le organizzazioni neo-hitleriane Werwolf Division e Alba Nuova. Dalle indagini è emerso che tra gruppi telegram e siti web, la vittima delle loro azioni sarebbe stata proprio Giorgia Meloni. Volevano organizzare forse un colpo di Stato, cosa francamente improbabile, ma il rischio che qualcuno venisse ferito (e anche qualcosa in più…) era molto più che concreto. La Procura di Bologna per fortuna ha già provveduto a bloccare i violenti, procedendo anche con gli arresti. Tra di loro, c’erano anche vecchi veterani, gente che ammirava il terrorismo nero così come quello islamico. Il suprematismo bianco che si mescola con il fondamentalismo jihadista. Il collante, ovviamente, era l’odio contro gli ebrei. Alcuni dei membri delle organizzazioni erano stati anche in Palestina per combattere. Venivano “assunti” per la loro capacità di assemblare ordigni esplosivi. Altri ancora facevano il tifo per l’invasione russa dell’Ucraina. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.

Strano però che, dopo tutto ciò che è stato scoperto da chi indaga, sono pochissime le voci che si sono levate da sinistra. Nessuno più urla al nazismo. Forse perché, a fianco alla condanna, bisognerebbe aggiungere un messaggio di vicinanza a Giorgia Meloni, bersaglio prediletto dei facinorosi e, anche in questo caso, vittima di un altro dossieraggio. Sarebbe forse troppo pesante ammettere che la Meloni è odiata dal neo-fascismo al quale le accusano di aderire. Anzi, Alessandro Sallusti, sul Giornale, sostiene che non resterebbe stupito se “in queste ore qualcuno in Parlamento o in qualche trasmissione televisiva chiedesse con tono solenne a Giorgia Meloni di «prendere le distanze» dai suoi potenziali assassini altrimenti «si configura una complicità di fatto»”. Sarebbe paradossale, ma la sinistra ci ha abituato anche e persino a questo. Che si capisca, almeno da ora in poi, che la destra, la vera destra, è altro: è fatta di libertà e di democrazia, di sognatori che vogliono un mondo migliore, da giovani che esultavano quando i popoli oppressi si liberavano. Da Budapest a Praga. Non c’è spazio per odio e violenze.

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