Meloni: per i francesi, diabolicamente abile. A sei mesi dalla sua ascesa al Governo continua a tenere testa all’intera classe politica italiana

Molto si è detto negli ultimi giorni dei rapporti tra Francia e Italia dopo le accuse rivolte dal ministro dell’interno francese Darmanin al premier italiano.

Come dichiarato dalla stessa Meloni: “Evidentemente c‘è qualche problema che devono risolvere. Ma non credo sia un problema che hanno con noi. Evidentemente c‘è qualche problema di tenuta del consenso che bisogna affrontare, ma è un problema interno. Non mi ci voglio infilare”.

Al contrario, tra i francesi c’è una grande attenzione nei confronti del Capo dell’Esecutivo italiano. E così il settimanale francese Le Point punta i riflettori su Giorgia Meloni dedicandole cinque pagine e procedendo all’analisi dei suoi primi sei mesi di governo.

Il titolo dell’articolo è “Giorgia Meloni, diabolicamente abile” e racconta le azioni portate avanti dalla prima donna alla Presidenza del Consiglio in Italia che “continua, a sei mesi dalla sua ascesa al potere, a tenere sotto scacco l’intera classe politica italiana”. Sei mesi in cui sono state fatte scelte razionali e pragmatiche volte a risollevare un Paese fermo da troppo tempo. Sei mesi di estrema dinamicità, di certo non solo normativa, e che fanno presagire che “di fronte al Presidente del Consiglio dei Ministri l’orizzonte è limpido, senza nubi”.

Perché finora “sono state mantenute le promesse: un progetto di riforma fiscale, la riduzione degli oneri sociali e datoriali, il blocco dell’anagrafe dei figli di coppie omosessuali, nonché una serie di misure a favore della natalità, una sfida colossale per un’Italia che invecchia, che potrebbe perdere quasi 7 milioni di lavoratori nei prossimi vent’anni.”

E infatti “tutti riconoscono in Giorgia Meloni, dopo averla sottovalutata, quello che è riuscita a fare dove hanno fallito tutti da più di 10 anni: un governo stabile e non di formazioni agli antipodi”, continua l’articolo che pone anche una questione relativa al futuro. Ovvero se gli italiani continueranno a riporre la fiducia nel governo fino alla fine dei cinque anni. Riprendendo quanto riferito dal politologo della Luiss di Roma, Giovanni Orsina: “La prima scadenza elettorale è nota: le Europee, nel giugno 2024.Il piano della Meloni, se vincerà queste elezioni, è quello di costruire una coalizione all’interno del Parlamento europeo tra il gruppo ECR (destra conservatrice), di cui è stata eletta, e il Ppe (centrodestra), per formare una nuova maggioranza”, riassume il “Potrà allora dire agli italiani: Sono riuscita a cambiare l’Europa dall’interno. Ci vediamo tra un anno. Con il metro della vita politica italiana, un’eternità.”

Una sfida ambiziosa, ma che con pragmatismo, razionalità e lungimiranza potrà essere superata, nonostante la situazione catastrofica ereditata, così descritta dal Sottosegretario di Stato per l’attuazione del Programma di Governo Giovanbattista Fazzolari, che aggiunge: “Il nostro programma è far sì che l’Italia riconquisti il suo rango. Quella di un Paese fondatore dell’Unione Europea, della Nato, membro del G7, e una delle principali potenze industriali del pianeta. Questo si estende necessariamente a lungo termine.”

L’articolo si concentra poi sull’analisi del fronte UE, sul quale Giorgia Meloni “temuta prima della sua vittoria come il futuro enfant terrible d’Europa perché avrebbe potuto far riavvicinare l’Italia al suo passato fascista ha moltiplicato invece le promesse verso le sue controparti europee. Sia sulla rigorosa gestione delle finanze pubbliche del Paese che sul rispetto delle istituzioni sovranazionali o sul franco sostegno dato all’Ucraina contro l’aggressione di Putin”, ribaltando così i pronostici negativi, come già era stato confermato da varie parti d’Europa e oltre oceano (articoli sulle abilità meloniane sono infatti comparsi su quotidiani autorevoli quali il Times, il Guardian, Le Figaro e il Financial Times).

La fiducia nei confronti di Meloni è cresciuta fino al 44%, percentuale ben più alta di quella del 26% di cui godeva in occasione delle elezioni del 25 settembre. La stampa francese, citando le parole del sondaggista Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos Italia “Le sue decisioni sembrano essere nell’interesse del paese piuttosto che in quello di un particolare campo politico. È riuscita a rassicurare.”

Un dato che fa luce su una verità forse banale, ma spesso non sufficientemente ricordata: il metodo Meloni è un metodo di successo, che fa coincidere agli impegni presi delle azioni concrete, senza deludere i cittadini che questo Governo rappresenta e nel cui interesse lavora incessantemente.

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