Mentre in Italia la sinistra “immigrazionista” si straccia le vesti, il socialista Sanchez chiude i porti in Spagna.

Negli scorsi mesi, in un tam tam mediatico ormai diventato una prassi consolidata, i due principali leader del socialismo europeo, il francese Macron e lo spagnolo Sanchez, hanno più volte accusato il Governo italiano di non rispettare i trattati europei ed internazionali per la scelta di chiudere i porti alle ONG che trasportano migranti nel Mediterraneo. “Vergognosi” ci ha definito l’inquilino dell’Eliseo (ora alle prese con le insurrezioni che infiammano Parigi ed il resto del Paese da settimane), mentre la Sanchez apriva il porto di Valencia alla nave Aquarius, alla quale sia Malta che ‘Italia avevano negato l’attracco.

La propaganda sull’accoglienza pare abbia “funzionato”. I dati di Frontex ci dicono chiaramente che dalla Libia arriva in Italia l’80% in meno dei barconi e che resta costante il flusso nella rotta orientale, tra Grecia e Turchia. È la Spagna, adesso, ad essere la principale meta della rotta migratoria: 57 mila i migranti arrivati dal Marocco nel 2018, il doppio che nell’anno precedente. Si consideri che, nel 2018, la Spagna è il Paese europeo che ha accolto di più, quasi tre volte il numero di persone che sono entrate in Italia.

Eppure non sta andando come taluni speravano. Infatti, la reazione contraria del Governo di Madrid non si è fatta attendere: al varo nuove leggi per facilitare le espulsioni e il divieto di rilasciare autorizzazioni alla navigazione in acque spagnole per le navi di ONG che traghettano esseri umani nel Mediterraneo.

Su questa linea, nelle scorse settimane, ha destato scalpore il blocco della nave Open Arms nel porto di Barcellona, alla quale è stata negata l’autorizzazione a riprendere il largo con la motivazione che la ONG violi le norme internazionali sui salvataggi in mare.

Ancora, da qualche giorno resta bloccata nel porto di Pasajes, cittadina nel nord della Spagna, sulla costa atlantica, la nave Aita Mari, un peschereccio che era stato riconvertito al fine di utilizzarlo per il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, dopo il divieto di salpare ricevuto dalla Capitaneria di Porto.

Il blocco di Open Arms e dii Aita Mari sembrano indicare chiaramente una stretta del Governo di Madrid sulle politiche migratorie, rispetto alle posizioni che Sanchez aveva assunto non più tardi della scorsa estate.

Inoltre, in base a quanto denunciato dalle ONG e dal sindacato CNT, pare che le Reti di Salvataggio Marittimo, ente pubblico governativo, abbia smesso di dare notizia delle operazioni portate avanti nello stretto di Gibilterra e nel tratto di mare tra Spagna e Marocco, al fine di ostacolare il lavoro delle ONG stesse.

Così, mentre in Italia la sinistra si straccia le vesti perché il Ministro dell’interno Matteo Salvini non ha dato l’autorizzazione all’attracco alla Nave Sea Watch 3, la stretta arriva in tutta Europa. Sono davvero tempi duri per i “buonisti” di casa nostra se anche i paladini dei “porti aperti” e del “welcome refugees” sembrano arretrare di fronte alle innegabili problematiche che una immigrazione incontrollata porta con sé.

Restiamo quindi in attesa di vedere se l’Unione Europea sarà in grado di dare le risposte che tutti si aspettano, per una gestione comunitaria del fenomeno di cui, purtroppo, fino ad oggi non c’è traccia.

 

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