“Quella di Nordio e Piantedosi è stata un’informativa completa ed esauriente, un’informativa che si sarebbe potuta svolgere già una settimana fa se non fosse stata impedita da un pm in evidente conflitto di interesse. Un pm che avrebbe dovuto
astenersi, secondo il nostro codice di procedura penale, e che ha ipotizzato due reati uno più abnorme dell’altro affermando che era un atto dovuto. Questo pm non ha nemmeno aspettato quindici giorni, come prevede la legge costituzionale, per trasmettere l’informazione di garanzia ma lo ha fatto immediatamente, pur sapendo che in Parlamento, il giorno dopo, si sarebbe dovuto discutere di questo argomento. Se fosse stato in buona fede avrebbe ascoltato quello che avevano da dire ministri e governo e avrebbe scoperto un fatto semplice, cioè che il mandato di arresto era viziato nel merito oltre che irrituale nella procedura. Il ministro Nordio non ha quindi nulla da rimproverarsi, mentre molto ha la Corte penale internazionale, che agito in modo frettoloso e confuso”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama e responsabile nazionale del Dipartimento legalità e sicurezza di FdI.