Gli sbarchi in Italia di immigrati irregolari continuano a calare mese dopo mese. La conferma ora arriva da Frontex: secondo i dati raccolti a Bruxelles, infatti, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione europea è sceso del 39% a 139.847 nei primi otto mesi di quest’anno. Le maggiori diminuzioni riguardano le rotte dei Balcani occidentali e del Mediterraneo centrale, rispettivamente del 77% e del 64%. Con riferimento al Mediterraneo centrale, in particolare, gli arrivi si sono fermati a 41mila unità: merito, anche secondo Frontex, è dovuta in gran parte
alle misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche e specialmente degli accordi firmati dall’Ue e dai singoli Stati membri con i Paesi di transito. Un modo, insomma, per dire che la strategia voluta da Giorgia Meloni sta funzionando: la stipulazione di accordi con i Paesi del Nord Africa ha dato un pesante colpo ai trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo, che ora non operano più nella zona centrale del Mare Nostrum, quello che unisce l’Italia con Tunisia e Libia.
Al contempo, secondo Frontex il confine terrestre orientale e la rotta dell’Africa occidentale hanno mostrato i maggiori aumenti, rispettivamente del 193% e del 123%. Dunque, l’Europa registra l’urgenza di dotarsi degli stessi piani, della stessa strategia seguita dall’Italia, anche con riferimento agli altri Paesi dell’Unione: la Spagna è attualmente in difficoltà, la Francia e la Germania sono intenzionate a cambiare marcia, seguendo quel modello di cooperazione e di lotta ai contrabbandieri esportato in Europa da Giorgia Meloni.