Migranti, la Cassazione dà ragione a Meloni: “Sui rimpatri decide il governo”

Proprio nel giorno in cui Giorgia Meloni tiene in Europa un nuovo confronto informale con i vari leader comunitari in tema di immigrazione, confermando il ruolo centrale del suo governo specie in questa materia, arriva la sentenza della Corte di Cassazione, che non poteva essere più limpida e che, di fatto, respinge le decisioni ideologiche di certi giudici, di certe toghe rosse: il singolo magistrato potrà disapplicare la lista dei Paesi sicuri stilata dal governo soltanto nel singolo caso, quando ci sarà una effettiva motivazione che spingerà il giudice a considerare quel Paese non sicuro soltanto per quel singolo migrante. Le valutazioni dunque non potranno essere erga omnes, ma andranno fatte caso per caso, nel rispetto del diritto internazionale ma soprattutto della legge italiano.

Il precedente

È una piccola svolta rispetto al recente passato, quando alcuni magistrati hanno pensato bene di sostituirsi all’esecutivo nazionale scegliendo chi rimpatriare, ma soprattutto chi non rimpatriare con la scusa dell’aderenza alla normativa comunitaria. Tutto inizia con una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, che pur non trattando della lista dei Paesi sicuri, inserisce il criterio della territorialità: in pratica, un Paese può essere dichiarato sicuro solo se il suo intero territorio lo è. Giusto allora adeguare la nostra legge alla normativa europea, strana invece la velocità con cui i giudici nostrani hanno recepito il nuovo criterio: a volte passano mesi interi, in questo caso sono bastate poche ore. In ogni caso, il criterio della territorialità ha subito un certo allargamento: per i giudici nostrani, un Paese diventa insicuro se non tutela tutte le singole minoranze e i migranti clandestini provenienti da quel Paese vanno accolti e coccolati anche se nessuno di loro appartiene a una di quelle minoranze. Un controsenso che rischia di essere letale: potenzialmente, nessun rimpatrio potrebbe più essere effettuato.

FdI: “Sinistra ha preso di nuovo un enorme granchio”

Ma nell’attesa che nel merito si esponga la Corte di Giustizia del Lussemburgo, tirata in ballo da alcuni giudici nostrani, è arrivata la decisione della nostra Cassazione: nessun giudice potrà sostituirsi all’esecutivo, non potrà più emanare decreti fotocopia per il diniego del trattenimento per gruppi di migranti senza neppure essere stati auditi. Insomma, servirà maggiore consapevolezza nell’esame del singolo caso, d’ora in avanti. Da sinistra è partito il solito turbinio di critiche, prontamente placate da Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito: “La sinistra ormai pur di contestare il governo arriva a dare letture completamente falsate anche delle sentenze della suprema Corte di Cassazione, che ha chiaramente stabilito che sia la politica deputata ad individuare i Paesi sicuri ed la magistratura a decidere sui casi concreti. Dunque esattamente quello che andiamo ripetendo da mesi: non faccia un giudice quello che è demandato alla politica, ossia determinare in via generale ed astratta il novero dei paesi sicuri. Su ogni singolo caso, i giudici possono e devono verificare se esistono i presupposti per la concessione dell’asilo politico o per il trattenimento. Purtroppo questo non è accaduto in moltissime sentenze dei tribunali che hanno annullato i trattamenti e che si sono rivelate dei manifesti ideologici con le quali si è deciso di smontare le norme sulle procedure accelerate di frontiera. Ora non so se per ignoranza o per malafede, ma le sinistre che hanno interpretato la sentenza della Cassazione come un macigno sulle politiche migratorie di questo governo hanno nuovamente e miseramente preso un enorme granchio”.

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1 commento

  1. Tutti i commentatori dei vari tg hanno dichiarato, in merito a questa decisione della Suprema Corte, hanno fatto capire in maniera abbastanza esplicita che era l’ennesima sconfitta del governo su questa battaglia: NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO, QUESTA È LA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE SUL FATTO CHE IL GIUDICE NON DOVRÀ PIÙ FARE DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO, MA PRENDERE SINGOLE DECISIONI SULLE SINGOLE PERSONE! Avanti così! Grande Giorgia Meloni.

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