“La sentenza del Tribunale di Firenze sul caso di un immigrato tunisino con la quale si afferma, in totale contrasto con le valutazioni del Ministero dell’Interno, che la Tunisia non è sicura e quindi si disapplica il c.d. “decreto Cutro” evitando il rimpatrio della persona, testimonia una volta di più il pregiudizio di alcuni magistrati verso il Governo e le sue politiche legittimate dal voto degli elettori. Nessuno mette in dubbio il diritto inalienabile di chiunque di ricorrere avverso un provvedimento delle autorità, ma ciò che desta perplessità è che spesso alcuni magistrati utilizzino giustificazioni che dire fantasiose è un eufemismo, per giustificare la disapplicazione delle leggi dello Stato per contrastare azioni e politiche del governo.
Non sappiamo se il magistrato di Firenze, come la collega di Catania, simpatizzi via social per partiti di estrema sinistra o renda pubbliche le sue opinioni contro questo o quel ministro in evidente contrasto con il principio di buon senso che dovrebbe impedire a chi è chiamato a giudicare sulla vita e la restrizione delle libertà individuali delle persone, di poter anche solo sembrare ‘attivista di una parte politica’. Quel che sappiamo con certezza è che non sarà certo il comportamento animato da pregiudizio di alcuni magistrati a fermare le politiche del governo sull’immigrazione che anche ieri con l’accordo raggiunto in sede Europea si confermano sempre più condivise a tutti i livelli”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Michelotti.