“La cultura del sabotaggio alligna a sinistra, si sapeva e la dimostrazione è l’accanimento con cui stanno difendendo a ogni livello il business dell’immigrazione con cui si sono alimentati totalizzando incassi multimilionari”. È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia sulla sua bacheca Facebook.
“Meno immigrati clandestini insomma – ha aggiunto- corrispondono a meno soldi alle cooperative rosse che gestiscono l’accoglienza, al loro circuito di distribuzione per la fornitura di derrate alimentari, ai sindacati sotto forma di corsi di formazione e lingua, prima che prendano la tessera una volta assunti, a talune Ong finanziate da magnati uniche a pellegrinare per il Mediterraneo mentre quelle davvero compassionevoli sono impegnate nell’Africa sub sahariana a curare e istruire bambini e adulti. Hanno messo su un piano”.
“Da oggi sappiamo – ha proseguito – pure che la sinistra governa attraverso questo strumento meglio di quando sta in maggioranza. Al governo si consuma in lacerazioni incapacitanti tra le sue diverse anime: i sindacati ortodossi e quelli ‘di base’, i contestatori violenti che non hanno fantasia di scaricare (sono voti anche quelli…), i nostalgici prodiani, quelli rifondarolo/comunisti, gli antisionisti propal, i pentastellati forcaioli, i moderati garantisti… Un caos che rende impossibile ogni azione, tranne il sabotaggio quando governa la destra”.
“Agli agenti della penitenziaria di stanza in Albania- ha puntualizzato Rampelli – nei loro tour per fare selfie nell’Hotspot, dicono che “non lavorerete mai”. In effetti tutta la filiera, dall’ avvistamento alla dichiarazione di nazionalità, dalla selezione degli eleggibili a bordo delle motovedette fatta da Unchr e Oim alle visite mediche, fino a fingere di non accorgersi del lancio di passaporti in mare è infiltrata da loro, da chi vuole impedire la riuscita di questo trasferimento che precede il rimpatrio”.
“E quando 10 immigrati sfortunati saltano ogni ostacolo e si trovano a Gyader – ha osservato – arriva in soccorso il Tribunale di Roma, i cui magistrati della sezione Immigrazione s’inventano un’interpretazione anomala della sentenza della Corte europea e governano loro i flussi migratori”.
“Unica cosa che sanno fare tutti insieme- ha concluso Rampelli – solo quando i cittadini li hanno spediti all’opposizione: sabotare, cioè sovvertire l’ordine costituito”.