“Questa notte è stato vandalizzato il murale che abbiamo realizzato sotto casa di Sergio Ramelli nel 2004, con i militanti di Azione Giovani. Lo abbiamo dipinto sul muro proprio nel punto esatto in cui 50 anni fa, il 13 marzo del 1975, alcuni studenti di medicina appartenenti ad Avanguardia Operaria gli sfondarono il cranio con pesantissime chiavi inglesi. Sergio morirà in un letto d’ospedale dopo 47 giorni di agonia. Quel giorno, il 29 aprile, il Consiglio comunale di Milano accolse la notizia della sua morte con un applauso infame e vigliacco. Quel murale, negli anni più volte vilipeso e sempre ripristinato, resta il simbolo di ha raccolto il testimone ideale di chi ha conosciuto Sergio per consegnarlo via via alle generazioni successive. Non ci faremo di certo intimidire da chi con gesti simili incita all’odio e alla violenza e vorrebbe pericolosamente portare le lancette della Storia indietro agli anni bui della nostra Repubblica”.
Così Fabio Raimondo, deputato milanese di Fratelli d’Italia.