Missile del Qatar, l’esperta avverte: “forse ci aspetta un agosto caldo”

“Siamo preoccupati perchè c’è una situazione che fa pensare che l’Isis sia pronta ad attaccare dappertutto”, lo afferma Souad Sbai, giornalista, esperta di mondo arabo e terrorismo islamico che chiosa: “forse ci aspetta un agosto caldo.”

Secondo la Sbai “il pericolo è imminente e concreto. Il Qatar non va sottovalutato ne politicamente ne economicamente”. Il riferimento è al missile aria-aria perfettamente funzionante tra le armi sequestrate dall’Antiterrorismo della Polizia nell’ambito dell’inchiesta contro un gruppo di presunti estremisti di destra con ideologie oltranziste che in passato avrebbero combattuto nel Donbass, in Ucraina. Il missile, secondo quanto accertato dalle indagini, sarebbe in uso alle forze armate del Qatar. Ma è stato sequestrato anche un intero arsenale di altre armi da guerra.

Questo mentre i servizi di sicurezza russi (Fsb) riferiscono di aver ucciso un terrorista dell’Isis e di aver arrestato altri due presunti estremisti nella regione di Rostov sul Don, nella Russia meridionale. Stando alle autorità russe, il leader del gruppo sarebbe stato ucciso dopo che ha aperto il fuoco sugli agenti che cercavano di fermare la sua auto nei pressi del villaggio di Glinki e secondo l’Fsb, è stata così smantellata una cellula dell’Isis che preparava “un attacco contro agenti di polizia e atti terroristici in luoghi affollati”.

Che ci fa un missile del Qatar in Italia? La domanda sorge spontanea, dopo il ritrovamento in quel di Pavia di un arsenale di armi da guerra in mano a estremisti di destra. Oltre a finanziare moschee, associazioni, imam e militanti dei Fratelli Musulmani in tutto il Paese, come documentato nel libro inchiesta “Qatar Papers“, Doha supporta anche gruppi eversivi di estrema destra? A quale scopo? Forse tenere sotto scacco l’Italia, scaldando il termometro dell’estremismo che sia jihadista o di destra, ma anche di sinistra, vista l’aderenza di quest’ultima ai Fratelli Musulmani?

Secondo l’ex parlamentare del PDL da sempre impegnata a tutto campo contro il terrorismo islamico, fare affari con gli emiri Al Thani, per quanto lucrosi essi siano, non è un buon affare. Pecunia olet, almeno quella proveniente da Doha.

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