Modello Meloni fa scuola all’Ue: Von der Leyen segue la linea del Governo italiano sui migranti 

Bruxelles sembra finalmente aver recepito il messaggio di Roma. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato con una lettera inviata ai leader europei la svolta sulla gestione dei flussi migratori: più rimpatri, meno sbarchi e collaborazione con Paesi extra-UE. Una strategia che  ricalca le richieste portate avanti dall’Italia,  di Giorgia Meloni.

Nello specifico si discute sulla creazione di hub di rimpatrio in Paesi terzi e di una revisione accelerata del concetto di “Paese terzo sicuro”. Temi che seguono la linea  portata avanti dal governo Meloni in Italia, da sempre sostenitrice di un approccio più serio sul tema del controllo delle frontiere.

“Abbiamo approfondito la nostra analisi di modalità innovative per contrastare l’immigrazione clandestina, dando seguito alle priorità segnalate dagli Stati membri”, ha scritto Von der Leyen. Tra queste priorità, c’è quella di portare hub di rimpatrio fuori dall’Europa e bloccare gli ingressi irregolari alla radice.

Hub di rimpatrio nei Paesi sicuri

La proposta di istituire hub di rimpatrio in Paesi extra-UE, rappresenta un cambio radicale rispetto al passato. 

La Commissione intende esplorare la possibilità di collocare questi centri al di fuori dei confini europei, in modo da gestire le procedure di rimpatrio direttamente in quei territori. “Stiamo valutando il modo migliore per introdurre nel quadro giuridico la possibilità della creazione di questi hub”, ha spiegato Von der Leyen, aggiungendo che saranno analizzati anche gli aspetti operativi, finanziari e legali, nel rispetto del principio di non respingimento.

Un modo di procedere che ricorda l’approccio più volte rivendicato dal governo Meloni, che ha da sempre sostenuto la necessità di fermare gli sbarchi prima dell’arrivo sulle coste italiane. 

Tra le proposte del centrodestra, c’era proprio quella di  spostare i centri di rimpatrio fuori dall’Europa, ora sembra essere condiviso anche dalla Commissione, che sta rivoluzionando la sua politica migratoria.

Un altro tema, riguarda la velocizzazione delle procedure, nella  lettera di Von der Leyen, c’è anche la volontà di rivedere il concetto di “Paese terzo sicuro”, con la possibilità di anticipare l’applicazione delle nuove norme previste dal Patto sulla Migrazione e l’Asilo, che entreranno in vigore solo nel 2026. 

Il Presidente della Commissione ha confermato che l’Agenzia UE per l’asilo, è già al lavoro per individuare i Paesi che potranno essere riconosciuti come “Paesi terzi sicuri”, con l’obiettivo di ricollocare i migranti irregolari, verso quei territori.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,  ha sempre sostenuto la necessità di considerare Paesi come la Tunisia e la Libia “Paesi sicuri”, in modo da poter indirizzare lì i migranti, senza possibilità di contestazione legale. Von der Leyen, ha confermato che sono in corso consultazioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo, l’UNHCR, l’OIM e le ONG per verificare l’opportunità di aggiornare i regolamenti in materia di asilo e riconoscere nuovi Paesi, come “sicuri”.

“Abbiamo chiesto all’Agenzia Ue per l’asilo di accelerare l’analisi di Paesi terzi specifici che potrebbero potenzialmente essere designati come Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri, al fine di stilare elenchi Ue”, ha detto Von der Leyen, ribadendo la volontà di velocizzare le procedure. 

Anche in questo caso, il modello Meloni ha fatto scuola. Definire Paesi terzi sicuri, consentirebbe di rimpatriare i migranti in modo più rapido ed efficace, riducendo il carico sui sistemi di accoglienza europei.

Il metodo Italia funziona: anche i numeri lo testimoniano 

A confermare l’efficacia del metodo italiano, sono anche i numeri. 

Ursula Von der Leyen, ha riconosciuto che gli arrivi di migranti irregolari “dalla Tunisia all’Italia” sono calati dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie alle politiche migratorie messe in atto dal governo Meloni, in particolare il partenariato sottoscritto con il Paese nordafricano, nel luglio 2023.

“Quest’anno si sono registrate tendenze incoraggianti sulla rotta del Mediterraneo Centrale (-59%)”, ha aggiunto il Presidente della Commissione. 

Il calo degli sbarchi è frutto del partenariato con la Tunisia, che ha previsto il trasferimento di oltre 100 milioni di euro per attività connesse alla gestione delle frontiere, ai rimpatri e alla lotta al traffico di esseri umani. Proprio questo tipo di accordi ha rappresentato un punto chiave dell’agenda italiana, con l’obiettivo di “aiutare i Paesi a casa loro”, un concetto  tutto italiano, che oggi trova spazio anche nelle lettere ufficiali di Bruxelles.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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