Napoli, incontro su Giovanni Gentile con ex ministri Bray e Sangiuliano. Il 18 febbraio al circolo “La Contea”

Martedì 18 febbraio alle 17 presso il Centro Studi ‘La Contea’ (via Toledo, 418 – Napoli), si terrà l’evento “Scendere per strada: Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica”, un incontro dedicato alla figura e all’eredità culturale di Giovanni Gentile. L’occasione nasce dalla pubblicazione del catalogo della mostra recentemente tenutasi a Roma, un’opportunità per approfondire il ruolo del filosofo nel panorama culturale e istituzionale italiano. 

Gentile, che fu tra l’altro il fondatore dell’Enciclopedia Treccani, resta uno dei maggiori pensatori del Novecento accanto a Benedetto Croce, ha lasciato un’impronta indelebile sulla scuola italiana e sull’impianto culturale del Paese, un’influenza che ancora oggi si riflette nel sistema scolastico e nelle istituzioni nazionali. 

Filosofo e storico della filosofia, Gentile fu discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja (che lo avvicinò al pensiero di B. Spaventa), di A. D’Ancona e di A. Crivellucci; professore nelle università di Palermo (1906-13), Pisa (1914-16), Roma (dal 1917); direttore (1929-43) della Scuola normale superiore di Pisa, di cui promosse l’ampliamento e lo sviluppo; collaboratore con Benedetto Croce per un ventennio nella redazione della Critica e nell’opera di rinnovamento della cultura italiana; fondatore (1920) e direttore del Giornale critico della filosofia italiana; ministro della Pubblica Istruzione (ott. 1922 – luglio 1924); senatore del Regno (dal nov. 1922); socio nazionale dei Lincei (1932); presidente dell’Accademia d’Italia (dal nov. 1943). Considerò il fascismo come il continuatore della destra storica nell’opera del Risorgimento, e ad esso aderì; ma si tenne lontano, soprattutto nella collaborazione intellettuale, da ogni intransigenza verso persone di opposti convincimenti. 

Dopo essere stato ministro della Pubblica Istruzione, abbandonò la politica attiva, dedicandosi, oltre che agli studî, alla promozione e organizzazione d’imprese culturali (tra cui l’Enciclopedia Italiana, di cui fu anche il direttore scientifico). Il 24 giugno 1943 riapparve alla ribalta politica con un discorso sul Campidoglio, in cui auspicava, come italiano e “non gregario di un partito che divide”, l’unione di tutte le forze per la salvezza del paese, che era sull’orlo della sconfitta. Nella seconda metà di novembre fu nominato da Mussolini presidente dell’Accademia d’Italia, trasferita in quei frangenti a Firenze. E a Firenze fu ucciso da un gruppo di giovani aderenti ai GAP (gli scritti suoi di quel tragico periodo furono poi raccolti dal figlio Benedetto nel volume: G. Gentile: dal discorso agli Italiani alla morte, 1950).

L’evento sarà introdotto da Luciano Schifone e vedrà la partecipazione del professor Giuseppe Parlato e della professoressa Emma Giammattei e degli ex ministri Massimo Bray e Gennaro Sangiuliano, che contribuiranno alla discussione con le loro riflessioni. L’evento, che sarà moderato da Marco Demarco, è organizzato dal Centro Studi ‘La Contea’ e rappresenta un’importante occasione di confronto sulla persistenza della filosofia di Gentile nel dibattito culturale contemporaneo.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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