L’Epifania, assieme a tutte le feste, porta via anche le polemiche che si sollevano ogni anno durante il periodo natalizio. Quando Gaspare, Melchiorre e Baldassarre giungeranno alla Grotta, basteranno poche ore per smantellare tutti i simposi e tutti i simboli del Natale che, dal giorno dell’Immacolata, nonostante una considerevole crisi valoriale, identitaria e religiosa, incominciano ad imporsi nelle case d’Italia.
Il Presepio, italianissimo emblema del Santo Natale – specialmente al Sud – per trasposizione raffigurativa della storia e della religione, di personaggi di colore ne ha soltanto uno: il Magio Baldassarre. Eppure, qualche genio nostrano dello pseudo-pensiero progressista, ha inventato e brevettato una nuova forma di presepe: quello immigrazionista.
Milano, già offesa dalle palme del sultano Sala, si è trovata a dover ospitare il primo prototipo di questa trovata. In via Brambilla, presso la Casa della Carità, è stato allestito un presepio dal mero scopo politico. La Madonna e San Giuseppe, a bordo di un barcone, sono circondati da una recinzione di filo spinato su cui capeggia la scritta “Per loro non c’era posto”. Una sgradevole strumentalizzazione dei simboli cristiani che cerca di avvicinare, per certi versi, il Vangelo di Luca a quello di Soros. Ecco quanto afferma in merito il consigliere comunale e regionale Silvia Sardone “Insomma l’ennesimo tentativo di sfruttare simboli del Natale per lanciare messaggi politici e rovinare le nostre tradizioni. Dopo le polemiche dei giorni scorsi in alcune scuole dove si cerca di cancellare il Natale, ora ecco il Presepe usato come clava pro immigrazione”.
Anche Udine ha dovuto sopportare un episodio simile a quello milanese. Nel giorno di Natale, a Piazza del Pozzo, i volti delle sagome del presepe allestito dall’amministrazione comunale sono stati imbrattati con delle bombolette marroni per mano di qualche vandalo. Le sagome, inoltre, sono state ricoperte da scritte antirazziste. Indignato dal gesto, così dichiara il sindaco di Udine Pietro Fontanini «Quello del presepe imbrattato è un atto di blasfemia contro la religione cattolica, che ci preoccupa molto. È la seconda volta nel giro di poco tempo che il presepio di piazzetta del Pozzo, in pieno centro a Udine, è oggetto di un attacco con frasi ingiuriose». L’episodio viene condannato soprattutto dalla destra udinese. “Quanto accaduto ieri al presepe di piazzetta del Pozzo è un oltraggio alla città e a tutta la religione cristiana, un serio atto vandalico, che deve essere condannato da tutte le forze politiche. È un gesto ancor più grave se si pensa che tali vandali hanno agito durante la Notte Santa. Mi auguro che sia fatta al più presto chiarezza e che siano individuati quanto prima i responsabili di tale gesto.” Lo dichiara in una nota il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale Luca Onorio Vidoni.