La sinistra è ormai avvezza a gridare alla deriva autoritaria. Avviene continuamente dall’inizio della legislatura, in preda a un fenomeno che si acutizza ogniqualvolta la destra è al governo. Il lettore dotato di buona memoria ricorderà sicuramente il caso montato sulle parole del ministro della Giustizia Nordio relativamente all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. Già lì, in quei primi giorni di mandato, le opposizioni parlavano di un rischio censura, dopo che Nordio aveva semplicemente espresso la sua contrarietà rispetto a quelle intercettazioni che vengono pubblicate dai quotidiani al fine di danneggiare l’immagine di un soggetto che poi, nei fatti, viene giudicato non rilevante ai fini del processo.
È proprio questa la finalità del disegno Nordio: tutelare la presunzione di innocenza. In ogni Paese civile che si rispetti, l’imputato è innocente fino a prova contraria e in Italia, in quanto Stato di diritto, un tale fondamentale assioma non può non essere rispettato: troppe volte persone, rivelatesi solo in un secondo momento innocenti o addirittura irrilevanti nel giudizio, hanno dovuto subire una gogna mediatica tale da vedere irreversibilmente compromessa la loro reputazione. Il disegno è finalizzato a creare una nuova tendenza, secondo la quale l’attenzione di giornali, mezzi di comunicazione e opinione pubblica in generale deve essere rivolta non alla fase istruttoria del processo, quella cioè iniziale in cui solo il giudice è competente, ma alla fase del dibattimento pubblico. Nessuna censura, dunque: la volontà del guardasigilli è quella di evitare che prove divenute irrilevanti per il processo diventino di pubblico dominio al solo fine di infangare un soggetto.
Se chiunque “mastichi” il diritto è portato a una posizione favorevole rispetto alla norma di buonsenso contenuta nell’articolo 2 del disegno Nordio, contrarietà deriva da chi lucra su – o comunque trae vantaggio da – una tale situazione: magistrati che, sperando in una buona riuscita mediatica del processo, possono ambire a ricevere fondi più consistenti e – perché no – a ottenere una fama maggiore; giornalisti che, allo stesso modo, hanno la possibilità di pubblicare titoloni sensazionalistici. Ma, a parte queste categorie, tutti i cittadini ne trarrebbero vantaggio, perché a tutti, allo stato attuale, potrebbe capitare di ritrovarsi da un giorno all’altro alla gogna pubblica. Dunque, nessuna censura: il disegno Nordio è solo un modo per corroborare la presunzione di innocenza, quindi il garantismo, ergo lo Stato di diritto. Ma quelli di destra non erano giustizialisti?